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CONI, Malagò: “Favorevole alla ripartenza del calcio, ma serve un piano B. Necessario giocare a porte chiuse”

Il presidente del CONI ha espresso la sua opinione in merito alla possibilità di riprendere i campionati di calcio

Mediagol52

Il pensiero di Giovanni Malagò.

Con l'ormai imminente inizio della "fase 2" dell'emergenza Coronavirus, prevista per il 4 maggio, il mondo del calcio sta continuando a confrontarsi circa la possibilità di riprendere i campionati delle varie categorie, al fine di portare a termine la stagione attuale senza la necessità di annullare tutte le competizioni in atto. Dopo la pubblicazione del protocollo da parte della FIGC, si sono rafforzate dunque le due fazioni che da mesi sono scese in campo: una favorevole al ritorno in campo, l'altra contraria a correre un rischio significativo per tutti gli atleti.

Durante un lungo intervenuto ai microfoni di SportItalia il presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha espresso la sua opinione in merito alla possibilità di riprendere i campionati:

"Io non ho mai sostenuto la tesi che il calcio non debba ripartire. Anzi, ho sostenuto il contrario. Il calcio è un'impresa e chi è quel matto che non pensi che l'impresa non debba rimettersi in moto? C'è poi anche una componente sportiva che sappiamo quanto sia collegata a questo meraviglioso gioco che è il più amato del nostro paese. Io ho sempre sostenuto che il calcio, essendo un'azienda atipica rispetto a qualsiasi altra, ha delle dinamiche. Il calcio ha una molteplicità di individui coinvolti in questa ripresa. Indispensabile ripartire ma visto che questo è un paese dove nessuno sa come svolgere un'attività, era doveroso avere un piano B. Questa è una cosa che difficilmente possa essere smentita. Giugno o settembre? E' un'ipotesi per altro portata avanti da soggetti molto autorevoli e conoscitori di questo contesto sportivo, come fatto da Galliani e ripreso dalla massima autorità del calcio che è Infantino. Io non entro nella specificità se è questa un'ipotesi del piano B. Io dico che quella era un’ipotesi ma non so se si faccia ancora in tempo. Si entra in un terreno scivoloso. Spadafora? In questi mesi ho imparato che è meglio non interpretare i soggetti istituzionalmente diversi dal proprio. C'è anche un po' di letteratura giornalistica, il Governo qualche considerazione in più la deve fare. Porte chiuse? Siccome non è all'ordine del giorno giocare a porte aperte. Questo documento iniziale non presenta la presenza di pubblico. In uno step successivo magari, sentite le istanze di tutte le Federazioni, può essere preso in carico. Protocollo FIGC? Io non ho detto che non è conforme, ho detto che non ha avuto l'interlocuzione della Federazione dei Medici Sportivi. Ha voluto giocarsela da solo questa partita. Magari è migliore e viene approvato. Loro hanno scelto questa strada. Ha ragione Gravina quando dice che non vuole essere il becchino del calcio. Non lo invidio, è una situazione complicata".

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