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Coppa Italia, Napoli-Lazio 1-0: Insigne fa risorgere i suoi, Immobile beffa Inzaghi. Azzurri in semifinale

Il commento di Napoli-Lazio, match valido per i quarti di finale di Coppa Italia che ha visto trionfare gli azzurri di Rino Gattuso grazie a una rete di Lorenzo Insigne

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Notte di fuoco al "San Paolo".

Napoli Lazio, in occasione dei quarti di finale di Coppa Italia, si sono sfidate per conquistare un posto nelle semifinali del torneo, dove troveranno la vincente di Inter-Fiorentina, match che andrà in scena il prossimo mercoledì 29 gennaio.

La gara è iniziata in discesa per gli uomini di Rino Gattuso, che sono riusciti a conquistare il vantaggio a soli due minuti dal fischio d'inizio, grazie a un'azione personale di Insigne. Il bomber partenopeo, dopo avere saltato gli avversari, ha battuto Strakosha. Poco dopo, tuttavia, i biancocelesti hanno una ghiotta occasione per riportare il risultato sulla parità. L'arbitro, infatti, concede un calcio di rigore alla compagine di Simone Inzaghi per un fallo commesso da Hysaj su Caicedo, che stava tentando di liberarsi in area per colpire un pallone di testa. L'albanese viene ammonito. Dagli undici metri va Immobile, ma il suo tentativo di calciare termina nel peggiore dei modi. L'attaccante scivola infatti con il piede d'appoggio e il suo tiro termina alto sopra la traversa. Il calcio di rigore, ad ogni modo, sarebbe stato annullato in quanto il giocatore ha toccato con entrambi i piedi il pallone. Il Napoli resta in vantaggio.

Al "San Paolo", dopo un quarto d'ora, gli animi sono accesissimi e non sembrano essere destinati a calmarsi. Al 19', infatti, Hysaj entra duro su Immobile e l'arbitro gli mostra il secondo giallo. I partenopei rimangono in dieci, ma la superiorità numerica della squadra ospite dura meno di cinque minuti. Ad entrare sul taccuino dei "cattivi", tra le fila della Lazio, è Leiva, che ostacola Zielinski nel corso di una ripartenza e viene ammonito. Il brasiliano non ci sta e protesta vistosamente, tanto che il direttore di gara decide di espellerlo. Le squadre, ristabilita la parità numerica, tentano di riorganizzarsi. Il clima sembra momentaneamente essersi calmato: entrambe le compagini, infatti, non vogliono correre altri rischi, almeno fino al rientro dagli spogliatoi.

La ripresa ha inizio con il Napoli ancora pericoloso. Strakosha rischia scivolando su un'uscita e perde per qualche secondo il pallone, Milik è pronto a tirare a porta vuota ma l'estremo difensore evita il raddoppio immolandosi verso la sfera e subendo anche fallo. La Lazio prova negli istanti successivi a impaurire gli avversari, ma i biancocelesti non riescono a trovare la porta, prima con Immobile e in seguito con il neo-entrato Correa. Al 62' Milinkovic-Savic vince un rimpallo con Luperto e serve Immobile, che con un tiro di prima intenzione supera Ospina e realizza il gol del pareggio. È però tutto fermo per una posizione di fuorigioco dell'attaccante biancoceleste. Pochi istanti dopo anche i padroni di casa sfiorano il gol del 2-0 con un colpo di testa di Milik, ma la sfera si scaglia sul palo.

Gli uomini di Simone Inzaghi, nel finale, continuano ad attaccare senza sosta, ma la porta sembra stregata. All'83' Immobile colpisce la traversa, con un tiro al volo, dopo essere stato servito da Milinkovic-Savic. Pochi istanti e arrivano anche altri due legni, prima con Fabian Ruiz e poi con Lazzari. Il centrocampista biancoceleste, sugli sviluppi di un corner, era riuscito a colpire, complice una deviazione, il palo. Sulla ribattuta ne aveva approfittato Acerbi, spedendo il pallone in rete, ma nulla da fare. Il difensore era in posizione di fuorigioco. A un soffio dal triplice fischio ci prova anche Parolo, con un colpo di testa che esce di poco. I cinque minuti di recupero, tuttavia, non bastano alla Lazio per agguantare il pareggio e andare ai tempi supplementari.

Tra le mura amiche del "San Paolo" il Napoli, reduce da una prima metà di campionato deludente, agguanta la semifinale di Coppa Italia tra gli applausi dei tifosi azzurri. La Lazio, campionessa in carica, viene invece eliminata, ma ha poco da rimproverarsi.