Il punto di Luigi De Siervo.
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Coppa Italia, l’ad De Siervo: “Finale con spalti virtuali, e premiazione self service”
L'ad della Lega su alcune tematiche legate alla ripresa del calcio
Alla vigilia della finale di Coppa Italia che vedrà la Juventus affrontare il Napoli sul campo dello stadio Olimpico, alcuni esponenti della Lega Serie A hanno tenuto una conferenza insieme ad un rappresentate dello sponsor di domani, ossia Coca-Cola. Tra i partecipanti vi era anche Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega, il quale ha svelato alcune curiosità relative alla gara di domani sera:
"Avevamo l'opportunità di creare la partnershipcon Coca-Cola anche per le semifinali, ma abbiamo scelto di concentrarci sulle finali e destinare il resto degli sforzi a un supporto ai medici. Ci sembrava giusto, partendo da un'opportunità come quella del chiaro, di riuscire a omaggiare nell'unica maniera che conosciamo, cioè dare visibilità. Penso sia stato apprezzato. Abbiamo anche deciso di fare una cosa che molti potrebbero anche non apprezzare: abbiamo pensato fosse corretto provare a sperimentare la presenza virtuale sugli spalti. Non grazie alle sagome, che raccontano uno spettacolo diverso da quello che si può vivere in uno stadio blindato. Riteniamo che gli spalti diventano uno strumento dove poter far vedere altri contenuti: vi invitiamo a guardarli durante la partita, tenderanno ad animarsi lanciando messaggi di contenuti in cui ci riconosciamo".
Sulla possibilità di trasmettere le gare di Serie A in chiaro: "È in via di risoluzione. Stiamo cercando di trovare tutti una modalità, c'è questa intenzione nell'aria e le strutture tecniche si sono messe al servizio per trovare una modalità. Posso dire che, laddove sarà possibile, si parlerà di due partite in chiaro: una dovrebbe essere Atalanta-Sassuolo e l'altra potrebbe essere Hellas-Cagliari. La prima sarebbe visibile su TV8, la seconda sulle pagine di YouTube di Dazn. Evidentemente, nell'analisi di fattibilità, il presupposto è che non vi sia pubblicità, né prima né durante né alla fine. Questo perché qualunque altra modalità avrebbe generato un indebito, se volete, slittamento dei fatturati pubblicitari da quelli che sono i broadcaster originali e un diritto che non era stato messo in vendita a queste condizioni. Siamo nell'ambito della legge Melandri, esiste un'intesa generale e stiamo cercando di risolvere i problemi tecnici".
Molto complessa anche la questione legata al rinnovo dei contratti: "Il tema, come sapete tutti, è globale: nessuna lega è ancora riuscito a risolverlo. È un problema sostanziale e grave, impatta in maniera pesante sulla prosecuzione delle competizioni. Siamo a un punto molto avanzato di discussione, non riusciremo ad avere una decisione semplice in cui si allungano i contratti: tecnicamente non si può fare, perché sono contratti individuali. Ma si sta creando un sistema di moral suasion molto spinta, con la collaborazione di tutte le componenti e tutte le leghe, e probabilmente anche un'integrazione all'interno del contratto collettivo, che supererebbe le criticità evidenti. Tenete conto che sono tanti casi e tutti molto differenti. In questo senso ci stiamo avviando verso una soluzione condivisa e virtuosa".
Successivamente l'ad della Lega ha spiegato come funzionerà la premiazione: "Potremmo chiamarlo self service. Gli atleti si approprieranno della coppa e delle medaglie, così da evitare il contatto col gruppo squadra che è sottoposto a controlli severi. Non vedrete il presidente Gravina né il presidente Dal Pino a premiare i giocatori, che in un percorso distanziato avranno la possibilità di acquisire il meritato trofeo".
Infine, molto contestata è la decisione di isolare tutta la squadra in quarantena nel caso in cui un solo giocatore risulti positivo al tampone per il Coronavirus: "Noi non chiediamo un trattamento diverso, ma facciamo notare che, se fosse vero quanto riportato in queste ore, non esiste nessun Paese al mondo, tranne l'Italia, in cui esiste una previsione così stretta rispetto alla quarantena di squadra. Questo potrebbe penalizzare le nostre squadre anche a livello di coppe europee. È una previsione irrazionale, rispetto alle regole che ci sono state imposte. Mi auguro che questo tema, all'interno delle indicazioni del CTS, possa essere superato, perché il rischio che vi sia un caso può sempre avvenire e tutto lo sforzo fatto da un sistema che ha saputo darsi regole più strette rispetto a qualunque altro spettacolo è giusto che venga premiato. Non vogliamo regole diverse, ma oggi il calcio in Italia è svantaggiato rispetto a tutti gli altri Paesi del mondo".
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