"Questa è la mia ventiquattresima stagione. O sono venticinque? Ormai ho perso il conto". Così Andrea Redigolo, intervistato ai microfoni de "Il Gazzettino". Arrivato nel 1996 con Ezio Glerean, Redigolo è diventato un punto di riferimento per tutti gli allenatori che si sono succeduti negli anni sulla panchina del Cittadella. "Ce ne sono stati molti. Abbiamo fatto tante promozioni e salvezze, e io queste ultime spesso le metto sullo stesso piano delle promozioni, perché salvaguardare la categoria a Cittadella non è così scontato. Ogni campionato ha i suoi ricordi positivi", ha dichiarato il preparatore atletico granata.
CITTADELLA
Cittadella, arriva il Palermo. Redigolo: “Vogliamo continuare a stupire”
LA CLASSIFICA - "Gli stimoli per fare bene ci sono tutti, ma ogni squadra ce li ha, chi per un obiettivo chi per un altro. Siamo in tantissimi raccolti in pochi punti, per abitudine dico di guardare partita per partita, cercando di trarre il massimo profitto da ognuna. Previsioni non si possono fare, ma noi partiamo bene: siamo tutti disponibili e non ci sono defezioni all’interno del gruppo, possiamo lavorare con costrutto. Riprenderemo poi da una buona posizione di classifica, dobbiamo dimostrare di saper ripetere il girone di andata. Tutti i ragazzi che sono arrivati dalla C, alla loro prima esperienza nella cadetteria, si sono dimostrati disponibilissimi e sono migliorati davvero tanto in poco tempo. Sei mesi di lavoro non sono tanti, e i progressi registrati sono notevoli, questo grazie alla loro volontà, ci hanno messo tanto di se stessi".
INTENSITA' -"Dobbiamo riprendere l’intensità che abbiamo lasciato a dicembre. Avremo un po’ più di tempo per i lavori di forza, l’obiettivo è ritrovare subito il ritmo delle ultime uscite, l’unico intralcio è la pioggia che ci ha limitati nel fine settimana. I risultati positivi fanno tanto, ogni aspetto che consideri è positivo. Hai un occhio diverso nel valutare le cose, viceversa quando perdi sembra che la squadra in campo non corra. I risultati portano entusiasmo e la voglia di continuare a stupire, dopo c’è da dire che tutti i ragazzi lavorano con grande intensità durante la settimana, e lo si vede nei cambi. I cinque consentiti ti permettono di cambiare metà squadra, è ben diverso rispetto a qualche anno fa, e chi entra lo fa con grande voglia e lo stesso ritmo di chi è uscito, così è possibile mantenere l’intensità alta per tutti i novanta minuti", ha concluso.
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