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Catania-Palermo, flop rosa al “Massimino”: l’analisi di mister Filippi

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Il Palermo cede alla formazione di mister Francesco Baldini e stecca la diciottesima giornata del campionato di Serie C -Girone C

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Due a zero. È questo il risultato finale di Catania-Palermo. Allo Stadio “Angelo Massimino”, gli uomini di Francesco Baldini battono la formazione di mister Filippi, che stecca la diciottesima giornata del campionato di Serie C -Girone C, fallendo quello che alla vigilia era legittimamente annoverato come un esame di maturità nel percorso di crescita della squadra rosanero. Il Bari, reduce dalla vittoria conquistata contro il Taranto fra le mura amiche, si porta già a 40 punti, a +8 sulle seconde in classifica (Turris e Palermo).

"Fin da subito abbiamo cercato di allungare la squadra con questi palloni lunghi, con il Catania che ci ha dato la possibilità di giocare tanto dentro al campo. Abbiamo subito tante incursioni, anche per disattenzioni nostre. Il Catania ha voluto molto di più questa partita. Solo nel secondo tempo siamo entrati col piglio giusto per riprendere la partita. Con la superiorità numerica dovevamo fare meglio. Non ci stanno queste leggerezze che abbiamo commesso, che compromettono questa partita e quella di domenica. Sono due assenze che ci faranno cambiare diverse cose. L'aspetto mentale è quello su cui io insisto di più. Non abbiamo avuto totalmente la voglia di riconquistare tutti i palloni e lottare, non abbiamo lavorato di squadra. Era stata preparata una partita diversa rispetto a quella da noi giocata, per questo il rammarico", ha dichiarato il tecnico rosanero nella consueta conferenza stampa post-gara.

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Un Catania più intenso, brillante e volitivo - nonostante i numerosi problemi che da mesi ormai affliggono squadra e società - conquista con merito il derby contro un Palermo sterile, poco lucido e tradito dai nervi. A decidere il match, caratterizzato dalle tante espulsioni, la doppietta del giovanissimo attaccante rossazzurro Luca Moro. La sconfitta dei rosanero al "Massimino" rispecchia soprattutto la differenza d’approccio tra le due squadre, con gli etnei partiti a mille; De Rose e compagni, al contrario, molto sbiaditi.

"Non siamo stati difensivisti. Se ho schierato questi uomini è perchè pensavo di potergli fare male. Non sono stato io bravo a far capire alla squadra cosa dovesse fare. Crivello è stato messo per andare in sovrapposizione a Valente, è stata una mossa studiata per spingere di più in quella zona di campo. L'esito non è stato positivo, con Crivello che ha spinto poco nel primo tempo. Dobbiamo capire per quale ragione abbiamo avuto questo atteggiamento nervoso. Stavi sotto di un gol, ma avevamo l'inerzia a favore, sia psicologicamente che per le dinamiche di campo. Ci siamo fatti prendere troppo dalla gara, commettendo due errori ingenui. In settimana dobbiamo capire perchè abbiamo smesso di giocare nel primo tempo subendo la veemenza del Catania. Dovevamo rispondere colpo su colpo e non l'abbiamo fatto. Dobbiamo subito voltare pagina e concentrarci sul match contro il Bari", ha concluso Giacomo Filippi.

 

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