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L'intervista

Sabatini: “Dybala, Lucca e Moro, dico la mia. Lewandowski il mio rimpianto a Palermo”

Salernitana

Le dichiarazioni dell'ex direttore sportivo di Palermo, Inter e Roma tra le tante, Walter Sabatini, circa l'addio al Bologna e non solo

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Dirigente dotato di competenze trasversali e di una sensibilità calcistica sopraffina, capace di subodorare e captare il gene del talento prima e meglio di tanti omologhi ed illustri colleghi. Walter Sabatini ha rilasciato un'interessante intervista sulle colonne del noto quotidiano Tuttosport, in cui ha analizzato i temi più scottanti del massimo campionato italiano. Tra le tante tematiche affrontate dall'ex direttore sportivo del Palermo il proprio addio al Bologna, la questione legata al rinnovo di Dybala, l'exploit tecnico tattico dei giovani Lucca e Moro e tanto altro.

Zamparini

BOLOGNA- "Sono deluso per come è finita a Bologna. Non sono andato via volontariamente, è stato il presidente Saputo a indicarmi la porta e io non ho alzato le barricate nonostante l'anno di contratto. Mi piacerebbe ripartire da club storici che in qualche modo mi assomigliano, come ad esempio il Torino o il Napoli".

DYBALA- "Se parliamo di un top club, ipotizziamo il Chelsea così in Italia non si offende nessuno, proverei a prendere immediatamente Dybala. Immagino che tanti storcerebbero il naso sostenendo che Paulo non è fatto per la Premier. Ma Dybala è fatto per il calcio: è uno che, con le sue giocate inimitabili, accende la gioia, i compagni, le tifoserie. Purtroppo nell'ultimo anno è stato condizionato da tanti stop. La Juventus fa bene a tenerselo stretto". 

Sabatini

VLAHOVIC-JUVE- "Intanto bisogna fare i complimenti a Corvino, che questo straordinario bomber lo portò a Firenze a 17 anni. E anche a uno come Rino Foschi, che ai tempi del Palermo prese il giovaneCavani. Vlahovic appartiene alla categoria degli attaccanti decisivi: lo metto alla pari dei quasi coetanei Mbappé e Haaland. E ci metto pure Osimhen. Vlahovic è ideale per qualsiasi big europea. A gennaio resta a Firenze. In estate lo vedo in Inghilterra o al Bayern, come erede di Lewandowski. Ma non fatemi pensare al bomber polacco. Forse è il mio più grosso rammarico di mercato. Ai tempi del Palermo, quando giocava ancora in un club della Serie B polacca, l'agente Sergio Berti mi parlò di lui. Mi piacque e provai a prenderlo, ma Robert ci disse che preferiva giocare un altro anno in Polonia per avere più continuità. Il mio rimorso è di essermi fermato a questo messaggio e di non essere volato a casa sua per convincerlo di persona. Che attaccante straordinario"

DZEKO- "Non capisco perché a Dzeko non abbia pensato anche la Juventus per il post Ronaldo. Con un tridente Dybala-Dzeko-Chiesa adesso i bianconeri avrebbero molti più gol, più punti e sicuramente l’Inter ne avrebbe diversi in meno. Dzeko, alla fine, potrebbe rivelarsi il colpo scudetto". ​

ICARDI- "Come lo vedrei alla Juventus? Benissimo! Ho avuto Mauro all'Inter e l'ho potuto studiare da vicino. Innanzitutto è un bravissimo padre e Wanda è la mamma delle sue bambine. Poi Icardi in campo è uno speculatore dell'area di rigore, capisce prima dove arriva il pallone. In Italia segnerà sempre 25 gol, anche a 50 anni… E in ogni caso in campo non vanno le possibili beghe".

SCAMACCA- "Magari Gianluca nella Juve non farebbe la differenza nel breve periodo come Icardi, ma è in fase di completamento e diverrà un top. Se in Italia il miglior centravanti è Vlahovic, Scamacca è il secondo".

POGBA- "Se facciamo un discorso puramente tecnico, sarebbe il giocatore ideale per la Roma o per il Milan. Non per la Juventus? I cavalli di ritorno sono pericolosi. Detto questo, con Pogba non sbagli mai: è ancora un centrocampista fantastico. Alla Juventus o al Milan vedrei bene Svanberg, ma tanto a gennaio il Bologna non lo venderà mai. Svanberg può giocare a due, fare la mezzala nel centrocampo a tre: ha intuizioni, strappa, segna. Di lui in passato ho parlato con Leonardo per il Psg e con Ancelotti, ai tempi dell'Everton".

GIOVANI- "Lucca del Pisa? Se fossi alla guida di un grande club avrei dei dubbi, ma il giocatore è forte. Moro del Catania? Segna tanto, ma non mi sono ancora fatto una idea precisa. Il prossimo Golden Boy? Occhio a Hickey del Bologna. E non lo dico per prendermi dei meriti: Bigon e Zunino lo presero prima che arrivassi io". 

Sabatini

 

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