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SERIE A

Lecce, Sticchi Damiani: “Ottimo lavoro di Baroni. Invidio il San Nicola” Futuro…

Lecce
Le dichiarazioni del presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani sulla futura programmazione del club giallorosso, a partire dalle cariche di allenatore e direttore sportivo
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Il minuto 110' dell'U-Power Stadium di Monza, rimarrà indelebile nella storia calcistica del Lecce. Il gol firmato Colombo dal dischetto è stata una sigla nero su bianco che ha confermato ai pugliesi la possibilità di giocare ancora una volta in massima serie, contro tutti i pronostici di inizio stagione. Con trentasei punti in trentotto partite, la squadra di Baroni ha chiuso sopra Spezia e Verona di ben cinque lunghezze. L'ultimo posto disponibile per rimanere in Serie A, se lo sono giocati i bianconeri di Leonardo Semplici e l'Hellas guidato dal duo Zaffaroni-Bocchetti. Ad avere la meglio sono stati gli scaligeri, condannando i liguri alla cadetteria.

Di questa salvezza e del futuro del club, ha parlato in sede di conferenza stampa il presidente del club salentino, Saverio Sticchi Damiani. Di seguito, le sue parole:

-INIZIO: "Siamo pronti a disputare un altro campionato di Serie A, è un privilegio e un orgoglio per la nostra città. Avete visto benissimo quanto sia complicato per una squadra italiana e pugliese. Dovremo partire subito per affrontare al meglio la nuova stagione e oggi do un po' di aggiornamenti. Sarà la nona stagione di questa società e la mia settima da presidente: avevo molti più capelli anni fa, sono state stagioni faticose anche se esaltanti. Arrivare dalla C alla A è stato un primo ciclo; poi, dopo la retrocessione dolorosa anche a causa della doppia mazzata Serie B-Covid, ci ha portato ad aprire un nuovo ciclo: il primo obiettivo era il riequilibrio finanziario del club, il secondo di centrare qualche obiettivo sportivo. Per questo motivo tre anni fa chiesi a Corvino di ritornare a casa e di darmi due mani per rimettere a posto i numeri di un club che in quegli anni ha preso due ceffoni pesanti e dall'altro di cercare raggiungere nel tempo un risultato sportivo. Quest'ultimo lo abbiamo sfiorato il primo anno, perdendo una semifinale playoff, e l'abbiamo centrato l'anno successivo da primi in classifica e con una serie di record storici, grazie anche all'ottimo lavoro di Baroni e alle tante scommesse dell'area tecnica".

-STAGIONE CONCLUSA: "In Serie A l'unico calciatore rimasto dalla retrocessione di due anni prima era Bleve, siamo ripartiti con un rinnovamento tecnico totale che ci ha portato ad affrontare questa stagione con un gruppo totalmente nuovo. Abbiamo mantenuto e rispettato l'equilibrio finanziario, chiuderemo il bilancio per la prima volta dopo otto anni in totale equilibrio, nessuna perdita da ripianare. Ci siamo assunti dei rischi per fare questo, a volte anche con scelte impopolari, andando su calciatori sconosciuti, assumendoci rischi su operazioni che potevano essere un'incognita per la A. E abbiamo raggiunto due grandi risultati, grande merito al nostro allenatore e al suo staff, che ha avuto il coraggio di lavorare con tanti esordienti, di proporre la squadra più giovane della A. Noi oggi siamo più che mai una società in salute".

-PRIMAVERA: "Abbiamo tanti calciatori di proprietà, abbiamo vinto contro tutto e tutti, vincendo una semifinale su gara secca in casa di una squadra che si è piazzata molte posizioni al di sotto del Lecce Primavera. Dopo aver vinto un campionato, doversi giocare una cosa del genere... è un unicum. Perché si è deciso di far disputare queste fasi finali dove c'era una squadra che disputava i playoff scudetto. La nostra squadra ha vinto due volte: in campionato e ai playoff, ero già soddisfattissimo del primo posto; ripeterlo in una lotteria come quella dei playoff sembrava impossibile e invece ce l'abbiamo fatta, Hasic ci ha regalato uno scudetto straordinario. I complimenti li faccio allo staff tecnico, ma anche a Corvino che in pochissimo tempo ha costruito un gruppo vincente. Noi abbiamo investito un budget contenuto, lavorando con le idee e andando su mercati alternativi, rispettando i numeri del Lecce. Le intuizioni sono state tantissime e vincenti, abbiamo fatto un altro miracolo o capolavoro, che ci dà un ulteriore serbatoio: oltre ad avere il bilancio in equilibrio e calciatori della prima squadra di proprietà, tanti giovani avranno l'occasione di mettersi in mostra già nel ritiro come è accaduto con Gonzalez".

-STADIO: "Il club sta crescendo, si sta strutturando, ha quasi interamente superato il periodo di difficoltà economico-finanziario, continua a spendere per uno stadio che necessita di interventi continui. Provo un pizzico di invidia vedendo che al San Nicola gli investimenti vengono fatti con denaro pubblico, senza fare polemica ma è un dato di fatto. A Bari hanno questa fortuna, noi invece siamo arrivati a 6 milioni e mezzo di risorse di un club che non è neppure nostro".

-SUL MOMENTO E SUL FUTURO: "Al 101' di Monza-Lecce e al 122' di Lecce-Fiorentina si è chiuso un ciclo che ha portato grandi risultati. Finito questo ciclo, sia io che Corvino ci siamo presi qualche giorno di riflessione, sparendo dai radar perché era giusto fare una riflessione a 360°. Abbiamo dato il massimo, ci siamo chiesti se ci fosse la possibilità di ripartire con un ulteriore ciclo con questo livello di difficoltà: servono voglia e fame per fare cose straordinarie. Negli anni questa piazza è sovradimensionata rispetto alle forze di questa società: abbiamo una tifoseria che è al 7°-8° posto per numero di pubblico in Serie A, ma ogni anno il club si presenta sempre all'ultimo posto. Quando parte il campionato siamo sempre messi all'ultimo, perché non abbiamo fondi e investitori internazionali, i più virtuosi e i meno indebitati. Forse anche i più scemi e in più ci dobbiamo ristrutturare lo stadio da soli... è la verità, è inutile girarci attorno. In questi mesi abbiamo valutato la presenza di investitori, ma è molto difficile farne avvicinare di livello. Di speculatori se ne trovano dietro ogni angolo, di livello ce ne sono pochi e non ne abbiamo incontrati, pur avendo attivato canali di altissimo livello. Non sono abituato a vivacchiare, ho voluto sentire tutti, dalla proprietà all'area tecnica, con Corvino ho avuto un lungo confronto: a loro ho chiesto se siamo tutti pronti ad affrontare un nuovo ciclo, di tre anni".

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