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Imborgia-Mediagol: “Palermo top per Lucca, retroscena e futuro. Budget e mercato per vincere in C, la mia idea su Mirri e Pergolizzi. Castagnini, Sagramola e i top club…”

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"Nuovo Palermo targato Mirri-Di Piazza? Innanzitutto mi sembra che la proprietà sia composta da soggetti molto seri. Mirri mi sembra una persona brava ed equilibrata, un vero tifoso del Palermo e questa è una nota altamente positiva. Io credo che ci siano tutti i presupposti ideali per costruire gradualmente un nuovo e virtuoso corso societario. Poi, è ovviamente chiaro che ci sono tante altre componenti, come quella economica e quindi la necessità di investimenti che il calcio ad un certo livello richiede. Secondo me in un calcio in cui sono aumentati gli oneri, i costi di gestione e gli investimenti, l'unica cosa che si è persa è la passione, la voglia di raggiungere l'obiettivo con trasporto e sentimento. Non c'è più Moratti, non c'è più Berlusconi, non ci sono più presidenti innamorati della propria squadra che hanno segnato un'epoca. Mancano l'irrazionalità, l'amore e la follia di patron che vuole vincere per portare in alto i colori di un club e di una piazza intera. Sicuramente l'obiettivo del Palermo è quello di essere promosso nel campionato di Serie C.  Rosario Pergolizzi? Oggi a livello mediatico è tutto più difficile. Prima quando si sbagliava una scelta, si percepiva l'errore ed il relativo dissenso perché il tifoso veniva a quella che una volta era chiamata la "Favorita" (Stadio Renzo Barbera) a contestare. Ora tutti i giorni c'è un giornalista nuovo, c'è la tastiera che ti permette di diventare leone, ti permette di criticare la formazione e di suggerire quelle che a tuo avviso sono scelte e soluzioni più opportune. Io ho visto l'ultima partita del Palermo a Licata e sicuramente qualche errore è stato commesso. 7 punti di vantaggio a 9 domeniche dalla fine: io credo che vinceranno tranquillamente il campionato di Serie D. Pergolizzi sta facendo bene, portando avanti il suo lavoro in maniera positiva. Non ha senso giudicarlo settimanalmente o volergli dare un voto: meriterebbe dall'otto al nove in alcune circostanze, dal sei al sette in altre. L'importante adesso è centrare l'obiettivo. Un aneddoto sul mitico e indimenticabile Franco Marchione? Io giocavo nelle giovanili della Bacigalupo. da lì feci il salto nel Palermo dove fui allenato da Tonino De Bellis. Franco, ovviamente, era già un pezzo di storia rosanero.  Il Palermo è "Francuzzo". Il suo timbro di voce, il suo modo un po' sguaiato di chiamarti, di salutarti e di abbracciarti. Franco apostrofava tutti, urlava a tutti, diciamo alla palermitana abbanniava, ma, soprattutto, Franco amava".