"In attesa di capire quali saranno gli investimenti del City Football Group sul mercato del Palermo, un dato è certo: il club rosanero, pur entrando a fare parte della galassia messa in piedi nell'ultimo decennio dallo sceicco Mansour, non potrà diventare una colonia di giocatori da "parcheggiare" o valorizzare", apre così l'edizione odierna del noto quotidiano "La Gazzetta dello Sport" che punta i riflettori sull'imminente sessione estiva di calciomercato.
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Calciomercato, il Palermo non sarà una colonia del Manchester City. I prestiti…
L'entrata in vigore del regolamento FIFA relativo ai prestiti era previsto per luglio 2020, ma l'attuazione delle nuove regole è stata tuttavia posticipata a causa dell'emergenza sanitaria. I nuovi paletti impongono che, a partire dal primo luglio 2022, ogni singolo club potrà cedere e tesserare con la formula del prestito un massimo di otto calciatori. Questa normativa sarà valida fino al 30 giugno 2023, termine a partire dal quale i prestiti diminuiranno a sette giocatori professionisti, fino ad arrivare al mese di luglio del 2024 in cui questo onere si fisserà ad un massimo di sei elementi per organico.
"Inoltre, da quest'anno gli scambi tra due stessi club non potrà superare i tre prestiti sia in una direzione che nell'altra. Nel caso del Palermo, quindi, il numero di arrivi dalla casa madre è già stabilito. A questo bisogna aggiungere anche che, dall'introduzione della Brexit, i giocatori di nazionalità britannica sono considerati extracomunitari", prosegue la Rosea. Una situazione, quindi che non consente travasi da Manchester e che rende il Palermo una società che dovrà vivere di una programmazione propria, per quanto dipendente dal punto di vista finanziario dalla casa madre.
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