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AIC, Calcagno: “Contratti in scadenza e prestiti, ecco cosa accadrà. Futuro Serie C? C’è preoccupazione”

Le dichiarazioni del vicepresidente dell’AIC, Umberto Calcagno, in merito alla ripresa della Serie A e alle conseguenze dello slittamento sui contratti

Mediagol22

Contratti, calendari e futuro del calcio.

Il calcio italiano si sta preparando a ripartire dopo lo stop dettato dall’emergenza Coronavirus, secondo la volontà del Governo e dei vertici sportivi. La Serie A tornerà in campo a partire dal 20 giugno, ma i dubbi in merito al futuro dei campionati e delle questioni extra-campo sono ancora tanti. L'epidemia di Covid-19, infatti, ha interamente rivoluzionato il mondo del calcio: dalla quotidianità delle gare al calciomercato.

Il vicepresidente dell’AIC Umberto Calcagno, in una lunga intervista rilasciata ai microfoni di TMW, ha parlato delle conseguenze che lo slittamento dei campionati avrà sui contratti dei tesserati e sul futuro di questi ultimi.

"La nostra posizione sulle scadenze contrattuali è stata ribadita in questi giorni, e si rifà anche alle raccomandazioni della FIFA: non possiamo entrare nel merito di rapporti lavorativi tra privati. Se ci fosse la voglia di dettare una cornice contrattuale ce lo dirà magari la FIGC prima del Consiglio, ma ad ora rimangono i dettami FIFA. Un conto è allungare i termini della stagione sportiva, diverso quelli contrattuali. Partendo da questi presupposti, ho fondati timori nell'immaginarmi che ci sarà una contrattazione tra i singoli. La Federazione potrebbe dettare linee guida, si potrebbe immaginare un protocollo d'intesa ma non spingersi oltre. Penso a chi è in scadenza e non ha impegni preliminari per la prossima stagione, o chi è in prestito. Questi non possono impegnarsi se non a far data dal primo settembre. I contratti dovrebbero essere impostati alla stessa maniera rispetto a com'era oggi. Un mancato accordo impedirebbe anche al calciatore di potersi tesserare subito altrove dal primo luglio, come normalmente avviene".

E sui prestiti: "Stabiliremo cosa fare. Quelli automatici sono biennali in essere o che prevedono prosecuzioni contrattuali differenti. Gli altri si troveranno sospesi. Il Consiglio Federale dell'8 giugno servirà a risolvere anche questi aspetti. Mi preoccupa però chi non ha nuovi impegni e non potrebbe tesserarsi per altre club fino all'1 settembre: quello crea un danno ingiusto. È difficile pensare che un ente terzo possa andare a modificare le durate dei contratti. Ci vuole una contrattazione individuale o comunque norme che non facciano pendere la bilancia da una parte piuttosto che dall'altra. Il compenso potrebbe rimanere invariato, e si andrebbero ad aggiungere due mensilità. Chi è in scadenza invece non se le vedrebbe mai coperte, e penso che sia una questione di equità. Già le norme sui contratti a termine imporrebbero un surplus dal 20 al 40%: questo nessuno si sogna di chiederlo, ma quantomeno di ricevere il medesimo compenso".

A proposito, invece, del calendario di Serie A e degli orari delle gare: "Il nostro rifiutare le partite di pomeriggio voleva essere, e lo è stato, un contributo. Il fatto che la Lega sbandieri ai quattro venti la cosa significa che il problema c'era, e l'abbiamo proposto in maniera costruttiva. Siamo abituati alla demagogia e alla strumentalizzazione, ma noi non abbiamo mai detto che non saremmo mai scesi in campo. Non eravamo su certi livelli di interlocuzione. L'eccezionalità della situazione va a creare condizioni particolari, ma con la professionalità elevata che hanno gli staff, sapranno gestirla bene. Per chi non ha rose costruite per giocare ogni tre giorni è difficile. Noi abbiamo chiesto che, per la prossima stagione, almeno la pausa natalizia non venga toccata, e speriamo che possano staccare e ritrovare serenità in quei sette giorni".

Infine, sul futuro dei giocatori di Serie C: "C'è preoccupazione, in un'emergenza certe situazioni possono acuirsi. Mi dispiace perché eravamo arrivati all'equilibrio: a dicembre avevano pagato tutte i loro stipendi, e poi c'erano comunque solo quattro casi di cui due erano riuscite a riaggiustarsi. Le fideiussioni di quest'anno sono buone, certo che la foto che facciamo ad inizio stagione ci deve accompagnare fino al 30 giugno 2021. Non vorrei si falsasse anche il prossimo campionato".