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Cagliari, Zenga: “Ho tanta voglia di cominciare. Nainggolan? Vi svelo dove può giocare”

In attesa della ripresa del campionato, Walter Zenga parla a proposito dell'organico che ha disposizione e delle sue aspettative sui singoli

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Nuova panchina, vecchi stimoli.

Walter Zenga, cinquantanovenne neo allenatore del Cagliari, non ha ancora esordito in Serie A dopo l'ufficializzazione avvenuta lo scorso 3 marzo. L'ex numero uno interista è subentrato a Rolando Maran, promettente tecnico italiano in crisi di risultati da circa quattro mesi - l'ultima vittoria in campionato risale al 2 dicembre -, su cui l'intero ambiente sardo a inizio stagione aveva scommesso molto.

Il club del patron Tommaso Giulini, durante la scorsa sessione di calciomercato estivo, ha subito un profondo cambio di look dando l'addio a Nicolò Barella, classe 1997 cagliaritano d.o.c, che ha sposato la causa nerazzurra per un cifra di circa quaranta milioni di euro. Il percorso inverso, invece, lo ha fatto Radja Nainggolan che è, dunque, tornato, in prestito, proprio dove il suo talento sbocciò.

In attesa di toccare per la prima volta il campo da gioco, Walter Zenga, intervenuto ai microfoni di Sky Sport, ha rilasciato un'intervista su quelle che sono state le sue sensazioni facendo rotta a Cagliari e quali aspettative sulla punta di diamante belga in cerca di trovare una quadra sulla sua carriera anche dopo le spiacevoli vicende familiari che hanno colpito la moglie.

CALCIO: "Ho tanta voglia di tornare in campo come tutti. Ma soprattutto tutti hanno voglia di tornare a vivere, quello è ciò che manca più di ogni altra cosa poi a me manca il calcio perché è la cosa che più amo. Può giocare in qualsiasi ruolo, ma ultimamente è più incisivo a ridosso delle punte. Nainggolan? Potrebbe giocare addirittura finto nove come faceva Totti a Roma con Spalletti. Preparazione tecnica? In ogni campionato le squadre hanno calci piazzati a favore. Io credo che si passi troppo tempo in palestra e poco sul campo. Voglio che i giocatori sappiano cosa fare nelle palle inattive, per questo a quelle non dedico solo 10 minuti il sabato ma parte di ogni allenamento".