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Cagliari, Semplici: “Salvezza? In pochi ci credevano. Ecco la partita della svolta”. E sul suo futuro…

Cagliari, Semplici: “Salvezza? In pochi ci credevano. Ecco la partita della svolta”. E sul suo futuro…

Dopo l'ultimo turno di Serie A, il tecnico del Cagliari, Leonardo Semplici, commenta la salvezza ottenuta

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Le dichiarazioni del tecnico del Cagliari, Leonardo Semplici.

All'indomani del trentasettesimo turno di Serie A, che ha decretato la salvezza del Cagliari, il tecnico Leonardo Semplici, ha parlato ai microfoni di TMW Radio. Complice il pari del Crotone contro il Benevento, la compagine sarda ha avuto modo di affrontare con maggiore serenità il Milan a San Siro, riuscendo a strappare un punto importante contro gli uomini di Stefano Pioli, costringendo i rossoneri a giocarsi l'accesso alla prossima Champions League domenica contro l'Atalanta.

"Sono l'unico allenatore che ha vinto tutti i campionati dall'Eccellenza in su, mi manca solo lo scudetto che spero di vincere prima o poi. A parte le battute, ho fatto tutta la gavetta e sono felice di aver allenato la SPAL e oggi il Cagliari, mi sono fatto conoscere. Ho avuto la fortuna in questi anni di essere messo in condizioni di vincere dalle società in cui sono stato. A Cagliari in pochi avrebbero scommesso sulla nostra salvezza. Qualcuno non era abituato a giocare per questo obiettivo. Pensavo fosse più semplice e di poter incidere in maniera diversa. Da parte mia e del mio staff c'è stata comunque sempre grande fiducia".

LA SCOSSA - "Leggendo la formazione è chiaro che per qualità tecniche non poteva essere in quelle condizioni, ma c'erano dei problemi. Molti di loro non erano abituati a fare questo tipo di campionato, pensavano di poter resuscitare la domenica dopo. Invece sono andati in difficoltà e poi fai fatica a raddrizzare la situazione. C'era un ambiente depresso, molti ci davano retrocessi. Siamo riusciti a ridare serenità e a mettere tutti nelle condizioni di giocare nei loro ruoli. Piano piano siamo cresciuti. La sconfitta col Verona ci ha dato la scossa. Ci ho sempre creduto, fin dal mio arrivo. Pensavo forse più semplice, leggendo i nomi della squadra. Il momento più brutto è stato il ko col Verona, ma lì è partita la scossa. Se dovevamo retrocedere, dovevamo farlo con un altro piglio. Ringrazio il ds, il presidente, ma tutti, perché abbiamo lavorato sull'approccio e i risultati sono venuti".

FUTURO - "Bisogna finire in campionato nella maniera giusta come a San Siro, poi faremo le valutazioni con la società per il mio futuro ma anche della squadra. Spero di rimanere. Non abbiamo parlato del prossimo anno, ci siamo prefissati a inizio avventura che ci saremmo incontrati a fine campionati, poi decideremo il futuro. Se resto? Penso di sì ma bisogna essere in due a fare i matrimoni. Ognuno fa le proprie riflessioni, vogliamo casomai ripartire insieme più forti e più convinti".

DA GODIN AL GOL DI SIMY -"Godin ha fatto cose importanti ma fare un solo nome è ingiusto. Tutti hanno dato qualcosa in più, si sono messi a disposizione. La nostra forza sono stati i campi, tutti si sono fatti trovare pronti. A livello mentale la vittoria col Parma ha dato la reazione giusta per svoltare. Da lì è partita veramente la nostra rincorsa. Quanto abbiamo esultato al gol di Simy? Non ci speravo. Alla fine col Milan abbiamo messo la ciliegina sulla torta. Abbiamo visto un Cagliari più spregiudicato, che si è meritato la salvezza", ha concluso.

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