"Fatico a pensarmi altrove. Il calcio è il mio lavoro e in futuro non si può mai sapere ma restare a Cagliari è stato automatico. Non avrei mai abbandonato la nave che affondava". Lo ha detto Leonardo Pavoletti, intervistato ai microfoni del "Corriere dello Sport". Diversi i temi trattati dall'attaccante del Cagliari: dalla sfida contro il Frosinone, in programma domenica 27 novembre allo Stadio "Stirpe", al possibile ritorno di Radja Nainggolan in rossoblù.
LE DICHIARAZIONI
Cagliari, Pavoletti: “Fatico a vedermi altrove. Nainggolan? Porticina aperta…”
"Il Frosinone è una certezza, sta facendo bene e i numeri parlano da soli. Dovremmo essere bravi a giocare alla pari contro una squadra che punta alla Serie A. Loro proveranno a fare la gara e noi dovremmo sfruttare gli spazi che lasceranno. In tante occasioni siamo cascati nel tranello della Serie B: ci aspettavano e ripartivano sfruttano ogni mezzo errore", le sue parole.
SU NAINGGOLAN -"Mi fa piacer sentir dire queste cose da lui, è un amico. E’ molto legato al Cagliari e ha lasciato la porticina aperta come tutti quelli che qui sono stati bene. Parlare ora di un suo ritorno non è rispettoso per i miei compagni, in futuro si vedrà. Altare? E’ tornato più carico di prima. Gli ho spiegato che tutti possono sbagliare e che tante volte ci ha protetto le spalle. E’ onesto e generoso pronto a gettarsi nel fuoco per un compagno".
POCHI GOL -"Avessi la bacchetta magica sarebbe tutto più semplice per me e per la squadra. Credo nella cultura del lavoro. Prima pensavo solo a me stesso e segnare, ora ho una visione più ampia. Soffro per i pochi gol ma se gioco meno forse sbaglio qualcosa. Pavoloso prima o poi ritornerà. Lapadula? Quando ti giochi il posto capita la rivalità che a volte sfocia in poco feeling ma con Gianluca è l’esatto contrario. Il rapporto è ottimo. Credo si possa giocare anche insieme poi il tecnico sceglie in base alle esigenze della squadra". ha concluso.
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