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Cagliari, Joao Pedro: “Nainggolan un trascinatore, qui è come casa mia. Ripresa? Serve responsabilità”. E sul futuro…

Le parole del brasiliano tra presente e futuro

Mediagol93

Joao Pedro ripercorre la sua stagione.

Mesi brillanti - conditi da 16 gol in campionato, poi lo stop dei campionati per l'emergenza Coronavirus. Joao Pedro scalpita in attesa di conoscere il destino della Serie A, ormai sempre più incerto. Il brasiliano, intervenuto nel corso di "Casa Sky Sport", ha parlato a 360° sbilanciandosi sulla possibile ripresa dei campionati e sui suoi obiettivi presenti e futuri. 

"Un peccato, era una stagione che stava andando davvero bene, soprattutto per me. Sono fiducioso, nonostante non ci sia nulla di sicuro. Abbiamo tanta voglia di rientrare ma servirà responsabilità. Lunedì abbiamo fatto i test, fortunatamente tutti negativi. Il club si sta muovendo bene, vogliamo riprendere nel modo più giusto per evitare problemi. Non dico che avevo perso la speranza, io stesso aspettavo tanto. Dopo un po’ che le cose non andavano come speravo ho trovato forza e voglia di far meglio. Questa stagione l’avevo programmata così, volevo che questa fosse la mia stagione: è un anno importante per il club.E’ casa, non c’è altro modo per spiegare ciò che Cagliari è per me. Per me è una fortuna saper coprire tanti ruoli, nel calcio moderno è utile. Partendo da dietro ho più campo. Con Nainggolan ci siamo capiti sin da subito. Da prima punta fisicamente go imparato tanto, sono cresciuto sotto l’aspetto fisico. Non è semplice farsi trovare pronto quando ti arriva palla in area. Il gol contro il Milan potrebbe essere uno dei più importanti, pazzesco, per tutto quel che è successo nei mesi prima. Un tiro brutto da vedere ma efficace. Non mi piace rivederlo perchè mi ricorda quel periodo un po’ così".

Inevitabile la parentesi relativa alla stagione disputata dal Cagliari prima dello stop dei campionati: "Sicuramente siamo andati oltre, fare 13 risultati positivi di fila non è semplice. dicevamo tutti che sarebbe arrivato il momento buio. Non siamo stati bravi a superarlo, abbiamo vissuto episodi negativi che hanno tolto lucidità. Tutti abbiamo una parte di colpa. Dopo la gara contro la Lazio non siamo più riusciti a rialzarci. Peccato, siamo una squadra davvero forte, ma quando entri in certi tunnel se non sei bravo di testa è difficile uscirne. L’aspetto psicologico è molto importante, più di quello fisico. La gestione del gruppo? Nel calcio non è semplice, ci sono tanti elementi. Radja è un bel personaggio, ha una grande personalità e ci ha dato tanto con la sua mentalità da vincente, ci ha trascinato. Nonostante l’ultima parte di campionato abbiamo fatto vedere tante cose buone".

Il giocatore si è poi espresso sul suo futuro: "La mia squadra del cuore è l’Atletico Mineiro, ci sono cresciuto ma ho fatto solo 13 presenze in prima squadra: ci vorrei tornare un giorno. Cagliarifa parte di me, ha parte del mio cuore: qua ho vissuto tante cose, ho trovato la squadra giusta per fare bene. Il 10 è il ruolo più originale, ma fare la punta mi sta piacendo, anche perchè è più semplice quando hai compagni come quelli di oggi a Cagliari. Futuro? Ho cercato di non pensarci: voglio vivere al massimo il presente. I piani possono cambiare in fretta, penso solo al Cagliari. Qui si sta veramente bene, è molto simile al Brasile. Mia moglie è italiana e questo aiuta".

Chiosa finale sulla ripresa della Serie A: "Comincia un altro torneo, siamo stati due mesi chiusi in casa: andare a giocare una gara da 90′ anche dopo la preparazione che ci aspetta sarà difficile. Non è semplice per nessuno, sarà un campionato diverso: può succedere di tutto, se non stai bene psicologicamente puoi entrare in un filotto negativo pericoloso. Io un po’ di paura ce l’ho, anche se è maggiore la voglia di riprendere. Ci vorrà tanta responsabilità e prudenza. Bundesliga? Dobbiamo valutare tutte le opzioni possibili in modo da trovare quella giusta, in Germania hanno fatto un grande passo".