Parola ad Alessandro Martinelli. Il doppio ex di Palermo e Brescia è intervenuto sulle colonne del noto quotidiano "Il Giornale di Sicilia" in vista della trentottesima giornata del campionato di Serie B. Tra le tematiche affrontate, l'ex rosanero si è soffermato sugli obiettivi delle rispettive squadre e sui ricordi che lo legano a entrambe le piazze. Ecco, di seguito, le sue dichiarazioni.
VERSO PALERMO-BRESCIA
Palermo-Brescia, Martinelli: “Corini? Bisogna dargli tempo. Pubblico rosanero…”
«È una sfida tra le due squadre in cui mi sono trovato meglio in carriera, quindi, mi porta alla memoria tanti bei ricordi. Sarà una bella sfida perché entrambe si giocano qualcosa di importante il Palermo i playoff e il Brescia la possibilità di salvarsi, sarà una bella partita da vedere e la seguirò sicuramente. Il pubblico di Palermo è fondamentale. Non è solo il 12esimo uomo, ma è come giocare con tre calciatori in più. Per il Brescia non sarà facile».
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«Il cammino del Palermo, avendo fatto il cambio di società, ci può stare perché è tutto nuovo e le cose devono assestarsi piano piano. Penso che i rosanero, se non quest’anno, il prossimo o quello dopo, sicuramente non saranno più in Serie B ma in A, la piazza se lo merita. Dall’altra parte il Brescia ha avuto problemi societari che non danno stabilità all’ambiente e giocare così non è facile. Anche se sono problemi che non riguardano il campo senti il loro peso. Lavoro Corini? Bisogna dargli tempo, sta portando degli ottimi risultati. Quando ha avuto tutto l’organico a disposizione e tutto era tranquillo i risultati si sono visti. È un allenatore molto professionale e che passa ore e ore al campo. Si merita la piazza dov’è, sono sicuro che possa portare il Palermo dove merita».
«Brescia? È stata un’avventura sicuramente molto positiva che si è chiusa nel migliore dei modi, con la promozione in Serie A. Ho dei bellissimi ricordi, anche se i primi anni sono stati complicati e difficili dove lottavamo per la salvezza. Ma sono esperienze che ti fanno crescere molto e conoscere tante belle persone. Al Palermo, invece, è arrivato in Serie D, contribuendo da subito a far tornare i rosanero tra i professionisti dopo il fallimento… «Anche se è stata una breve esperienza, causa covid, sono rimasto molto legato. È sono sicuro che se non avessi avuto quel problema al cuore, sarei ancora a Palermo, perché stavo benissimo. Ci tengo a sottolinearlo sono convinto che se non fosse successo nulla sarei rimasto a lungo in rosanero. Cosa faccio adesso? Lavoro in una banca in Svizzera e alleno una squadra, l’Fc Mendrisio. Poi sto anche facendo i vari corsi di allenatore e scout. Vedremo».
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