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LE DICHIARAZIONI

Brescia, Possanzini: “Ho determinazione. Squadra forte, devono ritrovare fiducia”

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Le dichiarazioni dell'allenatore del Brescia, Davide Possanzini

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Parola a Davide Possanzini. Il tecnico della primavera del Brescia è stato promosso in prima squadra per subentrare all'esonerato Josep Clotet. Quest'ultimo sollevato dall'incarico per la seconda volta in stagione, in seguito ad un tris di sconfitte che hanno condannato le Rondinelle ad una classifica oggettivamente deficitaria. Tocca all'ex vice allenatore del Palermo risollevare le sorti del club lombardo. Di seguito le sue parole in sede di conferenza stampa:

"Questa è una grande opportunità, non un rischio. Ho tanta voglia e determinazione. E’ una situazione complicata, dobbiamo unirci e compattarci per tirare fuori il meglio. E’ un’opportunità personale e anche di squadra perché vogliamo far vedere a tutti chi è il Brescia. Sono convinto che si possa fare qualcosa e quando ho ricevuto la chiamata di Cellino ero felicissimo perché Brescia mi ha accolto alla grande“.

Sulla squadra: “E’ forte e con grandi qualità e devono capirlo anche i giocatori. I ragazzi dovranno fare le cose sapendo di essere forti, non presuntuosi, e spingersi sempre verso il limite. Non dobbiamo avere paura, bisogna guardare in faccia i problemi. I ragazzi li ho trovati ben allenati e in buona forma, a volte devi fermarli perché corrono tanti. Devono solo ritrovare la fiducia. Io e il mio staff appoggeremo sempre i ragazzi, loro dovranno spingere sull’acceleratore“.

Sul senso di appartenenza: “Questo è un discorso molto lungo e generazionale. Quando giocavamo noi era diverso: io personalmente quando andavo a giocare in una squadra mi informavo sui calciatori, sulla storia, sulla città. Ora le cose sono cambiate, ci sono altri svaghi e il calcio sta diventando sempre più individuali. Il senso di appartenenza cercherò di trasmetterlo ogni giorno ai ragazzi. Per me essere stato capitano del Brescia dopo Roberto Baggio mi spingeva e mi caricava molto. Mi piacerebbe che i giocatori che passano da qui pensino “Io voglio diventare Pirlo, io voglio diventare Guardiola”“.

 

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