"Midolo rappresenta il tribunale e potermi interfacciare con lui è stato determinante. E’ una persona seria e preparata, si è accorto di come lavoro. Se a fine stagione la situazione non sarà cambiata vendo". Parola di Massimo Cellino. Dopo le dimissioni rassegnate nelle scorse settimane, respinte dal consiglio d'amministrazione, l'ex numero uno del Cagliari è stato confermato presidente del Brescia.
LE DICHIARAZIONI
Brescia, il ritorno di Cellino: “La squadra mi rivoleva, ora lancio nuovi Tonali”
"L’avevo detto a Clotet prima della partita, è inutile che piangete per me, se davvero mi rivolete come presidente dimostratelo giocando come si deve. Ho scelto lui e non un tecnico italiano perché Clotet era uno da vittoria o sconfitta: la china di pareggi che avevamo preso mi deprimeva, in aggiunta agli altri problemi. Se non riesco a trasmettere alla squadra entusiasmo è meglio che mi faccia da parte. Contro la Spal è arrivata la vittoria: il modo giusto di dimostrarmi che volevano restassi. Li ringrazio. Questo Brescia per prima cosa deve pensare a salvarsi. Ma la nostra forza è maggiore rispetto a quanto mostrato fin qui", le sue parole riportate da "La Gazzetta dello Sport".
"Io non guardo tanto alla posizione che occupiamo ora, m’interessa il discorso in prospettiva così come mi piacerebbe fare uno stadio nuovo a Mompiano e rendere la società al 50 per cento dei bresciani. Purtroppo non sono riuscito a fare quello che avrei voluto. La mia idea di calcio non pensa al risultato domani, è di prospettiva. Una rosa giovane, che giochi senza paura valorizzando talenti come Tonali: per lanciarlo ho dovuto mandar via 4 allenatori prima", ha concluso Cellino.
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