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SERIE B

Brescia, Clotet: “Cellino? C’è sintonia. Serie B ricorda la Championship, Spagna…”

Brescia
Le dichiarazioni dell'allenatore del Brescia, Josep Clotet

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Parola a Josep Clotet. Il mister del Brescia  è intervenuto ai microfoni di TMW a margine del Trofeo Maestrelli, affrontando diversi temi importanti, tra cui l'attuale campionato di Serie BKT, ed il rapporto con il presidente delle Rondinelle, Massimo Cellino. Di seguito le parole del catalano:

"È la terza volta che lavoro con Cellino, siamo in sintonia sul programma e parlo con lui ogni giorno. Conosciamo il potenziale della nostra squadra, così come il fatto che abbiamo giocatori giovani che devono crescere. L'obiettivo, fin dall'inizio, è stato quello di salvarci e mantenere la categoria. Sono d'accordo poi sul cercare di ottenere sempre il massimo. Vogliamo fare il meglio possibile, migliorarci restando sempre uniti. Questa Serie B mi ricorda molto la mia esperienza in Championship, è una lega dove tutti possono perdere o vincere contro chiunque. Dopo la prima sosta tutti si sono riorganizzati, purtroppo tanti colleghi hanno perso il lavoro e lasciato le loro squadre. Si vedono diversi pareggi ed è molto difficile fare punti. Credo che tutte le squadre avranno il loro momento con una striscia di due-tre vittorie consecutive. La lotta sarà viva fino alla fine, sia in chiave promozione sia in chiave retrocessione. Ho sempre creduto molto in Jude. Ha giocato 42 partite di Championship con me a soli 16 anni, dimostrando che non aveva limiti. Lo sta dimostrando ancora oggi, in ogni gara che gioca. Vedo ancora lo stesso calciatore di personalità, cuore, ambizioni e tecnica che ho conosciuto. È stato così anche al Mondiale. Penso che la Spagna abbia fatto il gioco che voleva fare, ho visto una bella vicinanza fra squadra e ct. Ha perso una partita che poteva vincere, quella col Marocco. Questo tipo di calcio però è la strada giusta, ci sono tanti giocatori giovani e dal grande futuro. Dobbiamo tutti accettare quello che è successo, può succedere di perdere una partita del genere. La cosa che conta è perseguire la crescita dei giovani talenti, da allenatore sono convinto che sia la strada giusta per tutto il calcio e non solo per la Nazionale spagnola. Il Marocco mi ha sorpreso molto, da Amrabat agli altri suoi compagni. Ho visto un'idea di calcio che sapeva da dove veniva e anche dove voleva arrivare, con velocità, intensità e qualità, senza pressioni. Per il Marocco è stato un Mondiale grandioso".

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