Massimo Cellino torna a parlare.
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Brescia, Cellino: “Campionato di fatto annullato, messaggio della Lega arrogante. Governo si prenda responsabilità”
Il patron del Brescia, Massimo Cellino, torna a dire la sua in merito alle possibilità di ripresa della Serie A a fronte dell'emergenza Coronavirus
Il numero uno del Brescia non ha dubbi: tornare in campo, nonostante il rischio di nuovi contagi, sarebbe una follia. Una presa di posizione rafforzatasi ulteriormente dopo l'esito positivo al tampone per il Coronavirus. Il patron delle Rondinelle ha ben chiara la tragica situazione che il Nord Italia, in particolare, sta vivendo e, per questa ragione, non intende riportare la sua squadra in campo.
In un'intervista rilasciata ai microfoni di Radio Sportiva, Massimo Cellino ha ribadito nuovamente la sua contrarietà in merito alla ripresa del campionato di Serie A.
"Sto bene, anche se mi hanno riscontrato il virus dopo la negatività ai tamponi e la positività all'esame. Sono segregato in camera. Io vivo una realtà completamente diversa da altre regioni, per quello che vedo qui è assurdo pensare di riprendere il campionato. Chi vive in altre regioni sottovaluta il rischio. Per rispetto ai lombardi dico quello che penso, anche se dal punto di visto economico vorremmo riprendere. La ripresa sarebbe possibile solo se ci fossero i presupposti di sicurezza, sappiamo già che non ci sono. Abbiamo piacere di giocare certo, mi unisco al coro, ma aspettiamo che il governo si esprima su questa diatriba. Sembra che io non voglia giocare perché sono ultimo in classifica e non voglio retrocedere, ma il messaggio arrogante uscito dalla Lega non lo condivido. Impensabile andare oltre il 30 di giugno tra contratti in scadenza e bilanci, il campionato è già di fatto annullato, perché falsato. Dovremmo pensare alla prossima stagione a prescindere dalla categoria, stiamo forzando la ripresa in momenti in cui è tecnicamente impossibile giocare: è imbarazzante pensarlo. Assocalciatori poca chiarezza, le tv cercano di risparmiare soldi, il governo prenda la responsabilità di dire sì o no, non l'ennesimo nì".
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