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Brescia, Bisoli sfida… Bisoli: “Caro papà sei un mito, ma dobbiamo vincere”

Bisoli
Il campionato riparte con il derby di famiglia tra Sudtirol e Brescia

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"Noi dobbiamo pensare al campo e a lavorare perché la squadra è forte, ma ha potenzialità inespresse". Così Dimitri Bisoli, intervistato ai microfoni de "La Gazzetta dello Sport". Il prossimo 15 gennaio, alla ripresa del campionato di Serie B, il capitano del Brescia sfiderà il padre a Bolzano. "Io spero di fargli lo scherzetto a Bolzano. La sfida è iniziata il giorno in cui lui ha firmato per il Südtirol. La sentiamo molto, io forse di più, perché poi quest’estate ci dovremo sfottere", ha dichiarato il centrocampista classe 1994 in vista del match in programma allo Stadio "Druso".

I PRECEDENTI - "E' la quarta volta che ci affrontiamo? La più emozionante è stata la prima, ero appena arrivato in B: Brescia-Vicenza, 2-1 due gol nostri nel finale. Ma ricordo anche un’amichevole Santarcangelo-Cesena: hanno vinto loro 2-1 ma io ho fatto il primo gol e lui... Mia madre tiferà per me? Nono, per lui. E anche mio fratello Davide, che lavora con lui e studia gli avversari del Südtirol. Sarei proprio curioso di sapere cosa gli dirà di me...".

IL MITO -"Io, crescendo, gli somiglio sempre di più in campo? Però era più forte lui... Lo dicono i numeri. Era protagonista in A quando il calcio italiano era un fiore all’occhiello, ha fatto più di 300 presenze e io solo 25. Io ho fatto più ruoli, sono più ordinato e segno qualche gol in più, lui aveva molta più forza. Ma sogno di raggiungerlo. Per me è sempre stato un mito. Io non avevo Ronaldo e Messi, avevo lui: una figura importante, se ho fatto questa carriera lo devo a lui. Adesso ci sentiamo tre volte al giorno e d’estate ci alleniamo insieme, mi fa i cazziatoni. Mi fa correre, dice che sono scarso tecnicamente e mi fa lavorare su quello. Meno durante l’anno, perché lui ha la sua squadra e io il mio allenatore".

LA SFIDA -"Loro hanno un punto in più ed è impossibile fare pronostici. In questa Serie B l’importante è avere equilibrio, sempre. A noi la sosta ha fatto bene. Aglietti ha avuto solo due giorni per preparare la partita col Palermo, poi ha cominciato a lavorare davvero. Il gruppo è fondamentale. Guardate il Bari. Ha tanti giocatori saliti dalla C, poche stelle ma un ottimo gruppo. O il Südtirol: mio padre è entusiasta di quel gruppo. Chi va in Serie A? Il Brescia e il Südtirol! Anche se loro inizieranno il ritorno con una sconfitta...".

SU CELLINO -"Se avverto i guai di Cellino? Noi dobbiamo solo pensare al campo e a lavorare. La squadra è forte, ha potenzialità inespresse. Non pensiamo al resto, se non a fare un grande ritorno. Come gestisco lo spogliatoio da capitano davanti ai problemi di Cellino? Non c’è granché da fare, il presidente ci fa sempre sentire la sua vicinanza, gli diamo un po’ di spensieratezza: anche lui ne ha bisogno. Io devo solo dare l’esempio, senza privilegi, conla massima disponibilità: devo essere il primo ad arrivare al campo e l’ultimo ad andare via".

MERCATO -"Cellino non vuol fare mercato ma la rosa è corta? Ma no... Alla fine siamo in 22, ci sta. L’importante è essere tutti pronti, presenti con la testa, sempre decisi e motivati. Le altre squadre di B invece fanno mercato? Sì, ma non è facile il mercato di gennaio, a volte si peggiorano le cose. Il Parma l’anno scorso prese Simy e Pandev e non è cambiato, mentre la Cremonese e il Lecce hanno lavorato di più sul gruppo e alla fine hanno vinto", ha concluso Bisoli.

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