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Bologna, “Costruita una squadra del ca**o”: è addio con l’ex Palermo Sabatini

Bologna, “Costruita una squadra del ca**o”: è addio con l’ex Palermo Sabatini

L'esperto dirigente ex Palermo non sarà più il coordinatore tecnico del Bologna e del Montreal: la frase dopo il ko con l'Empoli

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Walter Sabatini-Bologna, le strade si separano. L'esperto dirigente ex Palermo e Roma non è più il coordinatore tecnico del Bologna e del CF Montreal. Un comunicato diramato oggi, lunedì 27 settembre, ha ufficializzato la fine del rapporto fra le parti. "Free 2 Be Holdings Inc., la società controllante di Bologna Fc 1909 e CF Montreal, comunica che il contratto di consulenza con Walter Sabatini di comune accordo non sarà rinnovato", la nota. "Ringrazio Walter per il lavoro svolto in questi anni e per il prezioso contributo di idee che ha dato ai due Club anche nella fase iniziale del processo di condivisione di strategie e metodologie di lavoro - ha dichiarato il presidente Joey Saputo -. Ho conosciuto una persona di grande spessore umano, professionale e intellettuale: gli auguro le migliori fortune per il futuro".

Il contratto che legava Sabatini al Bologna, che scadeva lo scorso 31 agosto, dunque, non è stato rinnovato. Tuttavia, più che di un divorzio consensuale, si tratterebbe di dimissioni accettate. Secondo quanto riportato da Repubblica.it, infatti, il dirigente originario di Marsciano avrebbe rassegnato le proprie dimissioni dopo la sconfitta contro l'Empoli e Saputo le avrebbe accettate. A non essere passata inosservata è stata la fase pronunciata dallo stesso Sabatini al termine del match: "Chi ha costruito (il Bologna, ndr) ha fatto una squadra del ca**o", avrebbe detto ieri in tribuna. Ma non solo; ad una successiva domanda, Sabatini avrebbe risposto: "Oggi ti devo dar ragione. Ci sono molti giocatori fuori condizione ed importanti valutazioni da fare: questa non è la squadra immaginavamo". Riflessioni che avrebbero poi portato all'addio definitivo.

Eppure, lo scorso 21 agosto Sabatini aveva rilasciato le seguenti dichiarazioni: "Sì è vero, volevo andar via per motivi personali. Ma alla fine sono rimasto e voglio essere il testimone della resurrezione del Bologna. Voglio vederlo nella parte sinistra della classifica ed è possibile con un grande tecnico come Mihajlovic. Glielo ripeto sempre: 'Tu non sei un allenatore, tu sei l'allenatore'". Oggi, però, il dietrofront.

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