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Bari, Di Cesare: “Promozione meritata, tifosi meritano la A. E domenica…”

Serie C

Il suo ritorno a Bari, la promozione in Serie B e non solo: le dichiarazioni rilasciate dal capitano biancorosso

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"E' stata una stagione dura e lunga. Siamo stati bravi tutti, perché ogni settimana affrontavamo squadre agguerrite. Ancora non siamo consci di quello che abbiamo fatto, non ce lo aspettavamo di vincere il campionato in anticipo". Lo ha detto Valerio Di Cesare, intervistato dal noto giornalista Gianluca Di Marzo per "La Casa di C". Diversi i temi trattati dal capitano del Bari, prossimo avversario in campionato del Palermo: dalla suo ritorno in biancorosso, al suo futuro. Ma non solo...

"Ho voluto accettare questa scommessa per riportare il Bari in B. Dopo quattro anni posso dire di esserci riuscito. La mia prima esperienza qui in B mi ha lasciato tanto. Non volevo andarmene quando mi chiamò il Parma, mi convinse il mio procuratore. Il direttore ha costruito una squadra davvero forte e mi ha colpito come ha saputo gestire il gruppo nei momenti positivi e in quelli negativi. Bari merita la A, in C non si fanno 22 mila spettatori per caso. Giocare al San Nicola è uno spettacolo", le sue parole.

MIGNANI E DE LAURENTIIS - "E' stato bravo a tenerci sempre sul pezzo e a lavorare in una piazza che trasmette tanta pressione. De Laurentiis? C'è la questione delle due società col Napoli, ma ha dimostrato di tenerci tantissimo e i tifosi possono stare tranquilli. Ho fatto 162 presenze? Non mi aspettavo di farne così tante. L’anno scorso abbiamo sbagliato la stagione, io e Mirco siamo stati quelli più criticati. Il calcio è così, è bastata questa stagione per cambiare tutto".

IL GRUPPO - "Terranova dice che sono scarso? Ha paura (ride, ndr). No scherzo, è un grande difensore. Mi chiamano pagliaccio nello spogliatoio. Mi piace fare gli scherzi, soprattutto a Terranova perché è molto permaloso. Ci divertiamo con poco. Antenucci? Ho cercato di convincere Mirco a venire a Bari durante una cena estiva, poi è stata brava la società. Gli dissi che sarebbe diventato un idolo. E’ un ragazzo straordinario. Con lui parliamo di tutto. Un giocatore fortissimo e che forse ha raccolto meno di quello che meritava".

FUTURO -"Non ho ancora parlato con la società. Penso a finire la stagione, poi vedremo. Smettere? Fa paura ma ci penso spesso. Un sogno? Terminare con il campionato di B. Mi sento bene a livello fisico e l’amore per questo sport mi spinge a giocare ancora. Il tutto agevolato dal fatto che in Italia a parer mio il livello si è abbassato tanto rispetto a qualche anno fa. Non penso farò il procuratore. Vorrei fare il direttore perché mi piace seguire le partite e i giovani. Un messaggio ai tifosi? Ci vediamo domenica allo stadio per festeggiare questo campionato straordinario", ha concluso Di Cesare.

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