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SERIE B

Bari, Di Cesare in lacrime: “Conta solo la salvezza. Non ho fatto fuori io Mignani”

Bari
Le dichiarazioni rilasciate dal capitano del Bari in conferenza stampa: "Retrocedere vorrebbe dire fallire clamorosamente".
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"Neanche io mi sarei aspettato questo. Quest'anno ho deciso di continuare per riprovarci, anche perché sapevo che sarebbe stato difficile, non mi aspettavo un'annata così. Ho sempre creduto in tutti, soprattutto in Iachini. Avevamo fatto due vittorie, poi i risultati non sono andati come ci aspettavamo". Lo ha detto Valerio Di Cesare, che oggi non è riuscito a trattenere le lacrime in sede di conferenza stampa. "Inutile negarlo, quella finale ce la portiamo dietro. È andata così", le parole del capitano del Bari in riferimento alla finale playoff persa contro il Cagliari.

"Iachini? Per me non c'è stato niente con lui, poco feeling o le altre cose che si dicono. I risultati hanno inciso in modo molto negativo, si sa che è l'allenatore che paga. Faccio calcio da ventiquattro anni, quando le cose vanno male si dice sempre che la squadra non sia con il tecnico, ma questo è vero. Nella mia carriera penso di aver dimostrato qualcosa come uomo, è stato brutto leggere che sia stato io a voler mandare via l'allenatore. Lo è stato detto per Auteri, Carrera, Mignani e Iachini. Questo un po' mi dispiace, penso di aver dimostrato cosa provo per questa maglia, non penso di meritarmi che mi si dica che faccio fuori gli allenatori. Pagano i tecnici, ma noi siamo i primi responsabili. Se c'è una cosa che mi da' fastidio di quest'anno, escono tante cose. Io sono vecchio stampo, per me lo spogliatoio è sacro", ha proseguito l'esperto difensore classe 1983.

"Adesso conta solo il Bari, la salvezza, è una questione vitale per me e per tutti. Sono qui da tanti anni, abbiamo costruito tanto, retrocedere vorrebbe dire fallire clamorosamente. Quello che stiamo dando non basta, bisognerebbe andare oltre e dare tutto quello che uno ha. Nelle ultime gare prendiamo sempre gol nei primi minuti, partire dall'uno a zero per gli altri è difficile. Potrei dire tante cose ma ora non ha senso, bisogna salvarsi e andare oltre tutto. Ai tifosi non si può dire niente, hanno sempre dimostrato attaccamento a noi, alla maglia e alla città. A me dispiace che siano tanti in trasferta e poi non vengano ripagati. In questo momento bisogna remare tutti dalla stessa parte. Sapevo che sarebbe stato difficile quest'anno, ma mai come adesso. Non avrei mai pensato di lottare per non retrocedere, ma nel calcio ogni annata è a sé. Puscas? Con lui non è successo assolutamente nulla. Mi sono incazzato perché ho preso un'ammonizione e per me è rischioso, ma l'ho fatto anche con Lulic con la Cremonese".

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