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Argentina, le verità scottanti di Cáceres: “Mi offrirono soldi per infortunare Ronaldinho. Maradona e il doping a USA 94, Leo Messi…”

Gli aneddoti particolari sui fuoriclasse del calcio mondiale raccontati dall'ex difensore argentino, Fernando Gabriel Cáceres

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"di Daniele Castelli 

La storia di Fernando Cáceres.

Fernando Gabriel Cáceres è riconosciuto in patria come uno dei migliori difensori argentini della storia. Il classe '69 ha vestito in carriera tante maglie prestigiose come quelle del River Plate e del Boca Juniors, trasferendosi poi in Spagna prima al Valencia e poi al Celta Vigo, dove ha lasciato un segno indelebile: con quella maglia infatti, Cáceres ha raccolto la bellezza di 198 presenze in sei stagioni.

Il difensore nel corso della sua parabola professionale riuscito ad incidere anche con l'Argentina, con cui ha vinto la Copa America nel 1993 in Ecuador e con cui ha giocato i Mondiali del 1994 disputati negli Stati Uniti. Cáceres è stato anche protagonista di una terribile sventura che ha segnato drammaticamente la sua esistenza: l'1 novembre del 2009, quando aveva già concluso la sua carriera da calciatore professionista, nel tentativo di resistere al furto della sua auto, fu colpito da un proiettile all'occhio destro, riuscendo incredibilmente a sopravvivere dopo due settimane di coma farmacologico.

Durante un'intervista al canale YouTube "Idolos", Cáceres ha raccontato tanti aneddoti legati a molti fuoriclasse del calcio mondiale che ha affrontato durante la sua carriera. Primo tra tutti Diego Armando Maradona, con cui ha giocato indossando la maglia dell'albiceleste.

"Durante una sessione di allenamento in Ecuador, Alfio Basile ci ha detto che Diego si sarebbe allenato con noi. Normalmente non accadeva, quindi l'allenatore ci ha detto che avremmo fatto una partitella a centrocampo, giusto per muoversi un po'. Crossano un pallone nella mia direzione e cerco di prendere la palla in aria. Sulla traiettoria della mia corsa ho preso qualcuno, non sapevo chi, ma l'avevo colpito, era caduto a terra e si lamentava. Quando atterro, guardo e mi accorgo che era Maradona. Volevo morire. Gli ho chiesto di alzarsi perché altrimenti mi avrebbero spedito a Buenos Aires. Dopo quella occasione non mi avvicinai più a lui", ha raccontato il giocatore.

Cáceres ha vissuto da vicino uno dei momenti più bui della storia di Maradona, ossia quando fu squalificato dal Mondiale del 1994 dopo essere risultato positivo al test antidoping: "Diego parlò con tutti noi e ci disse che non aveva fatto nulla di quello che si diceva. Poi la stampa parlava solo della positività al doping di Diego. Questo ci ha fatto distrarre dalla sfida contro la Romania e portato alla nostra eliminazione dal Mondiale".

Il difensore argentino ha raccontato poi la sfida contro la Nigeria, antecedente alla squalifica di Maradona: "In occasione della partita contro la Nigeria, eravamo in ritardo. I giocatori dalla Nigeria ci stavano aspettando. Diego entrò e salutò tutti i giocatori per nome, stringendo loro la mano. Li conosceva tutti. Non potevano crederci, erano scioccati. Di quella partita mi ricordo solo i calci che ha ricevuto Maradona, non riuscivano a fermarlo"

Cáceres ha ricordato poi la sfida dell Albiceleste contro il Brasile durante la Copa America del 1995, passata alla storia per il tocco di mano del difensore brasiliano Túlio (soprannominata ironicamente dalla stampa "mano del diavolo" in riferimento alla "Mano de Dios" di Maradona) che l'arbitro peruviano Alberto Tejada Noriega non aveva segnalato: "L'unico che non ha visto la mano di Tulio era l'arbitro. Gli ho detto di tutto, quel fallo di mano era una cosa incredibile. Avrei voluto ucciderlo. L'ha visto e non ha voluto segnalarlo. Si vede chiaramente sul campo, in qualsiasi posizione tu sia. È chiaro che aveva ricevuto l'ordine di eliminare l'Argentina"

L'ex difensore del Boca Juniors ha poi raccontato un curioso aneddoto su Ronaldinho, affermando di aver ricevuto una proposta  pari a 500 mila pesetas per infortunarlo e farlo uscire prima dal campo: "Stavamo giocando un Celta Vigo - Barcellona. Alla prima palla che è andato a prendere Ronaldinho, l'ho colpito da dietro. L'ho aiutato ad alzarsi e gli ho detto che mi avevano offerto 500.000 pesetas per infortunarlo. Mi ha risposto: 'Se mi prendi'. Non l'ho più marcato. Mi faceva paura. Era arrabbiato e in queste situazioni era molto bravo, forte, un giocatore impressionante. Mi aveva messo in imbarazzo".

Cáceres ha poi espresso la sua opinione in merito all'eterno duello storico tra Maradona e Lionel Messi: "Difficile scegliere uno dei due, sono due epoche e due storie diverse. Fortunatamente non ho mai incontrato Messi sul campo, ma sarebbe stato complicato fermarlo dalle cose che fa, non riesci a crederci. Quando Messi ti viene incontro, cosa puoi fare? Non lo sai, quindi lo prendi a calci direttamente, è l'unica soluzione possibile".

Infine, un aneddoto riguardante Sergio Aguero, durante i primi anni di carriera all'Indipendiente: "Durante gli allenamenti era difficile marcarlo, così quando ero contro di lui gli dicevo di spostarsi in un'altra zona del campo se non voleva essere colpito".

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