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BACCAGLINI: “IL PRESIDENTE SONO IO, LOPEZ NON SI TOCCA”

BACCAGLINI: “IL PRESIDENTE SONO IO, LOPEZ NON SI TOCCA”

Paul Baccaglini sbotta all'indomani della sconfitta maturata contro l'Udinese: "Zamparini non può decidere di esonerare nessuno, sono io il presidente!".

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Lopez verso l'esonero e Ballardini contattato? Non secondo Paul Baccaglini.

"Zamparini non può decidere di esonerare nessuno per il semplice fatto che il presidente sono io - ha detto stamane Baccaglini a la Repubblica - E io ho riconfermato la mia fiducia a Lopez e, come già detto in sede di conferenza stampa di presentazione, andremo avanti con lui sino alla fine della stagione. Il presidente adesso sono io e decido io. Lopez resta anche se la prestazione di Udine non può certo lasciare soddisfatti e, anzi, merita un'approfondita disamina della situazione".

All'indomani del match perso contro l'Udinese, dunque, l'ex Iena conferma Diego Lopez sulla panchina dei rosanero, nonostante il mister uruguaiano abbia ottenuto cinque punti in otto partite e fallito alcune importanti sfide per rientrare in piena lotta per la salvezza.

Nella giornata di ieri erano emerse inequivocabili indiscrezioni relativamente alla volontà di Maurizio Zamparini di confrontarsi con Paul Baccaglini in merito al ritorno di Davide Ballardini: l'imprenditore friulano avrebbe anche inviato un sms al tecnico originario di Ravenna (primo allenatore di questa stagione, seguito da Roberto De Zerbi, Eugenio Corini e proprio Diego Lopez). Ma, a quanto pare, non si andrà oltre: Baccaglini ha deciso di mettere le cose in chiaro una volta e per tutte. Nonostante non sia ancora il proprietario del Palermo Calcio (ufficialmente lo diventerà dal 30 aprile), spetta a lui la decisione di scegliere l'allenatore della Prima Squadra: si va avanti con Diego Lopez che, una volta incassata la fiducia dal suo nuovo presidente, preparerà la sfida cruciale contro il Cagliari. Al rientro dalla sosta per le Nazionali, i rosanero ospiteranno allo stadio Renzo Barbera la squadra di Massimo Rastelli: vincere diventa un imperativo categorico per provare a rosicchiare qualche punto all'Empoli, che - sebbene continui a perdere - ha visto congelato il proprio vantaggio sulle inseguitrici.