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Le scuse

Latina, Jefferson dopo la maxi squalifica: “Chiedo scusa, sono andato fuori di testa”

Latina

Le scuse di Jefferson coprotagonista con il palermitano Luigi Silvestri di una rissa nel finale di Latina-Avellino

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Il Giudice Sportivo di Serie C, in base ai referti arbitrali relativi ai match del Girone C disputati nella giornata di ieri, ha stangato l’attaccante del Latina Jefferson e il difensore dell’Avellino Luigi Silvestri protagonisti di una rissa nel finale di gara. Il centravanti alla corte di Di Donato è stato squalificato per quattro turni “perché, a seguito di un proprio fallo su un calciatore avversario e della reazione dello stesso, lo colpiva con uno schiaffo al volto facendolo cadere a terra dolorante. A seguito della notifica del provvedimento di espulsione, tentava per diverse volte di raggiungere l’avversario a terra venendo trattenuto dai propri compagni di squadra. Durante l’uscita dal campo veniva nuovamente a confronto con l’avversario senza ulteriori contatti in quanto, sempre trattenuto dai compagni (r. IV ufficiale)”; mentre il difensore palermitano per due giornate perché “reagiva ad un fallo subito spingendo e stringendo all’altezza del collo l’avversario. Durante l’uscita dal campo veniva nuovamente a confronto con l’avversario senza ulteriori contatti in quanto trattenuto dai compagni (r. IV ufficiale)”.

Jefferson si è così scusato tramite un post pubblicato sul proprio account Instagram ufficiale.

"Volevo parlare dell'accaduto di ieri, volevo spiegare quanto occorso, me lo stanno chiedendo in tanti, volevo approfittare di questo momento a mente fredda per spiegarmi: è stata una partita combattuta e molto fisica, verso la fine ho commesso un fallo su Silvestri, lui si è lasciato andare a terra prendendosi il fallo, mentre io l'ho pestato mentre lui cadeva. Lui si è alzato, mi ha dato una manata in faccia e io d'istinto ho sbracciato prendendolo di striscio nel viso, da lì è arrivato l'arbitro con il cartellino rosso e sono andato fuori di testa. Mi dispiace perché sono scene brutte a vedersi, soprattutto io che ho sempre cercato di essere un professionista modello. Non sarò mai un angelo e non dico neppure che sono il più bravo del mondo, ma neppure il più cattivo. Mi dispiace perché c'erano tanti bambini e ho passato un messaggio sbagliato: non lo volevo fare. Sono uscito fuori controllo, ho esagerato, mi dispiace perché si è creata una linea che non è quella che ho sempre seguito in carriera. Io non ho nulla contro nessuno, deve essere chiaro, fortunatamente i compagni e anche alcuni di coloro i quali giocano nell'Avellino che hanno militato con me sanno che sto dicendo la verità. C'è stato anche un mezzo chiarimento con Silvestri, ma mi dispiace che oramai era già accaduto il fattaccio. Mi dispiace per i miei compagni e il mister dato che sarò squalificato. Dispiace perché è stato un casino che non è servito a nulla. Volevo chiedere scusa per questa mia azione: chi ha fatto il calciatore sa che può capitare, non sto qui a fare il perbenista ma non voglio neppure passare per il più cattivo del mondo. Chiedo scusa a chi è interessato, soprattutto al pubblico, ai compagni e alla società. E' stato un fatto isolato che si è già chiuso ieri. Chi mi conosce sa quello che sto dicendo. Spero che non capiti mai più".