Ancora forte la delusione in casa Avellino, dopo lo scivolone del "Pino Zaccheria" contro il Foggia, nel corso dell'ultimo turno della regular season del girone C di Serie C. Dopo il 2-0 rimediato contro la formazione guidata da Zdenek Zeman, l'amministratore delegato del club irpino, Giovanni D'Agostino, non lascia alcun dubbio sul forte rammarico della dirigenza dell'Avellino. La compagine di Gautieri, dopo la sconfitta in terra pugliese e le concomitanti vittorie di Catanzaro e Palermo, rispettivamente contro Vibonese e Bari, è scivola al quarto posto in classifica e sarà costretta quindi a disputare i playoff promozione partendo dal secondo turno preliminare. Di seguito le dichiarazioni del manager della società campana, riportate da TMW.com e riprese da tuttoavellino.it.
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Avellino, l’Ad D’Agostino: “Quarto posto un fallimento. Deluse società e tifosi”
L'Ad dell'Avellino, Giovanni D'Agostino, tuona contro i tesserati della formazione irpina. Il manager del club campano esprime tutto il rammarico della società biancoverde, dopo il "deludente" quarto posto nel girone C di Serie C
"Siamo molto amareggiati per i risultati della prima squadra, per noi è stato un fallimento chiudere al quarto posto, perché quando ci sono le ambizioni, arriva maggiormente la delusione. Le premesse erano diverse, forse troppo grandi. Abbiamo chiuso il campionato peggio dell'anno scorso e visto le persone disinnamorate nei confronti dell'Avellino. Le nostre iniziative non sono riuscite a far innamorare la gente irpina. Serve sudare la maglia, avere rispetto per la società e per i tifosi. Abbiamo fatto un incontro con la squadra martedì, ha parlato il presidente, che oggi è a Roma per lavoro. In questo momento parlare non serve a nulla, serve dimostrare. Il presidente è stato molto duro con la squadra, non abbiamo mai preso in giro nessuno, forse siamo stati solo ingenui e sognatori pensando di poter vincere il campionato. Gli errori li abbiamo commessi, dando fiducia alla vecchia gestione tecnica e dirigenziale, abbiamo cambiato e ora c'è una fiammella di speranza ancora accesa. Siamo irpini e lupi, ora è il momento di dimostrare e di lottare. Ma la squadra deve capirlo. Ieri a Lauro c'erano con me Aloi, che forse è il più odiato dai tifosi al momento, e Matera. Si sono presi gli sfoghi dei tifosi, l'amarezza della piazza. E credo che lo abbiamo capito. I calciatori sono stati coccolati e viziati, il non aver potuto portarli in giro per la provincia ha pesato, perché non hanno capito dove stanno giocando. Ma il colpo lo hanno accusato, sanno che hanno deluso tifosi e società e hanno fatto il loro mea culpa. Ora, però, vogliamo vedere una reazione il 4 maggio, martedì i calciatori hanno visto un lato del presidente che non avevano mai visto prima. Un lato pragmatico, se le cose non dovessero cambiare, le decisioni saranno drastiche" - conclude l'Ad D'Agostino.
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