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Avellino, Braglia: “Contava vincere, il come non mi interessa. Sbraga? Scelta mia”
Prima vittoria in campionato per l'Avellino che piega il Potenza e vola a quota 7 punti in classifica. A decidere, la rete di Carriera messa a segno al 41°. Un risultato analizzato la triplice fischio dal tecnico della compagine biancoverde, Piero Braglia, intervenuto in conferenza stampa nel post gara.
“A mio modo di vedere abbiamo sbagliato il primo tempo con il Campobasso, senza fare polemica, ognuno è libero di vederla come vuole. Abbiamo tremila problemi, cerchiamo sempre di mettere la squadra migliore senza mai piangersi addosso. Anche questa non era facile, fino a venerdì andava tutto bene. Venerdì è successo di tutto. Nel pomeriggio abbiamo persi giocatori importanti e ci siamo ritrovati a cambiare modulo per l’ennesima volta. Sono contento per i ragazzi che lo meritano e cercavano questa vittoria. Forse erano più nervosi del solito per questo motivo, ora spero possano essere più sereni. Dobbiamo ringraziare Francesco che ha fatto una grande parata. Nel primo tempo 4 palle gol clamorose, e quando non le fai poi rischi. Abbiamo sbagliato un sacco di ultimi passaggi, abbiamo scelto male il momento. Ma alla fine abbiamo vinto e questo è quello che conta, come non me ne frega niente. Spero di recuperare la gente importante e alla fine si fanno i conti”
Sui problemi fisici di Kanoute e Di Gaudio: “È successo tutto venerdì. Di Gaudio ha avuto un problema, quest’infiammazione che non gli dà pace. Kanoute ha fatto uno scatto in allenamento e si è sentito contrarre il muscolo, non è niente di grave. Se lo facevi però giocare si stirava e lo perdevi. Abbiamo dovuto un po’ raschiare il barile, ma sono contento anche per loro.”
Sul caso Sbraga: “Sbraga è una scelta mia, il ragazzo si comporta bene, si allena. Lui onestamente ha anche chiesto delle spiegazioni, non sono nemmeno più abituato a darle. Il giocatore se non gli sta bene va a lamentarsi in società. Io non ho niente contro Andrea. Io mi aspetto a vedere tutti in una certa maniera, tra cui lui. Anche l’anno scorso ho avuto giocatori fuori 6 mesi e poi hanno giocato. L’importante è che ognuno si deve calare nella realtà in cui sei. Se ognuno dice “io sono abituato così o colì” ma qua ci sono io. O fai come dico io o perlomeno ti avvicini a quello che dico io. Ho molto rispetto di tutti ma le scelte le faccio io”
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