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Atalanta, Pagliuca: “Dea come i Celtics. Porteremo questo club nel mondo”

Atalanta

L'intervista al nuovo azionista dell'Atalanta, Stephen Pagliuca: "Mi hanno conquistato il modello di gestione e il vivaio d’eccellenza che crea campioni"

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"Da anni ci stavamo interessando alla Serie A ho incontrato i Percassi attraverso Luca Bassi, un mio partner in Bain Capital, cinque o sei mesi fa: siamo venuti a Bergamo per Atalanta-Manchester United, abbiamo cenato con loro e capito subito di avere la stessa passione e visione dello sport".

Così il Managing Partner e Co-owner dei Boston Celtics Stephen "Steve" Pagliuca, nuovo azionista del club nerazzurro, durante un'intervista concessa ai microfoni de L’Eco di Bergamo.

Dell’Atalanta, ammette "mi hanno conquistato il modello di gestione e il vivaio d’eccellenza che crea campioni. Io penso che sia più importante il concetto di portare l’Atalanta nel mondo, piuttosto che portare qualcosa all’Atalanta. E la cosa essenziale è capire che siamo all’inizio della globalizzazione dello sport, grazie all’aiuto della tecnologia. Quindi parlerei più delle opportunità che l’Atalanta può avere in tutto il mondo rispetto a quello che ha già fatto. E che visti i risultati è già tantissimo".

Il managing director di Bain Capital e suo consulente nella trattativa con i Percassi, Luca Bassi, come riportato da "La Gazzetta dello Sport", racconta che "Steve manda molti sms durante le partite. L’unica che non vide fu quella con la Juve, era in contemporanea con i Celtics e io lo prendevo in giro perché erano sotto di 20 con gli Atlanta Hawks e l’Atalanta vinceva". Ma "ho visto live il 4-0 alla Sampdoria" ammette Pagliuca da Boston. "Boston è storicamente legata ai Celtics come Bergamo all’Atalanta, sappiamo quanto sia importante per tutta l’area geografica e che buona parte del successo dell’Atalanta sta nel grande supporto della sua gente. Per noi questo è un onore. Ho sentito un feeling simile a quando nel 2003 comprammo i Celtics, l'ho sentito appena sono entrato al Gewiss: è speciale quando entri in uno stadio e senti che hai tutta la città con te.  Noi sappiamo di essere i custodi della squadra, che appartiene ai tifosi quanto alla proprietà".

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