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Genoa, Masiello: “Orgoglioso della mia esperienza all’Atalanta, tanti momenti emozionanti. Vi parlo della quarantena”

Andrea Masiello, difensore del Genoa, ricorda alcuni tra i migliori momenti di quando vestiva la maglia dell'Atalanta

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Masiello non dimentica l'Atalanta.

Il difensore classe '86, passato a gennaio tra le fila del Genoa, ha voluto ricordare, concessosi ai microfoni della pagina Instagram Radiodea, alcuni tra i migliori momenti passati con la maglia dei bergamaschi, compagine con cui ha passato quasi nove anni della sua carriera: "Il gol in Europa League sotto la Nord? E' stato qualcosa di impensabile, unica. Credo sia stato premiato per la voglia di non mollare, stare sul pezzo e rendere l'Atalanta più pronta a certi palcoscenici. Ne vado fiero e orgoglioso. I gol che ho fatto sono stati pesanti però non parlo di un gol. Parlo che a distanza di un anno oggi è il salvataggio di Napoli, che vale come un gol. Ci ho creduto fino alla fine rischiando anche di farmi male perchè quando ho sbattuto in porta ho sentito un dolore forte però ne è valso la pena e se vediamo come è andata a finire quel salvataggio vale più di un gol".

L'esperto centrale elogia il giovane Musa Barrow: "E' un giovane promettente e forte che è sbocciato talmente in fretta da quado ha fatto il salto in prima squadra da noi che ha bruciato un po' tutte le tappe. Poi è arrivato un momento di flessione, come giusto che sia, e ha pagato la concorrenza che aveva davanti. Davanti aveva quattro giocatori uno più forte dell'altro: Ilicic, Gomez, Zatapa e Muriel. Bisognava anche dare tempo. Forse abbiamo dato troppa pressione a questo ragazzo ma è anche un ragazzo che ha tanta personalità perchè se andiamo a vedere il gol contro il Genoa appena entrato ha dato tre punti. Oppure quando ha battuto il rigore contro la Juve. Un ragazzo ventenne ha preso la palla e ha calciato. Poi lo ha sbagliato ma intanto ha avuto la personalità di tirarlo. A me ha fatto piacere, anche se ha sbagliato ha avuto il coraggio di andarci. I rigori non li sbaglia chi non li tira".

Chiosa finale sull'isolamento forzato a causa dell'emergenza Coronavirus: "E' dura perchè ti mancano le tue abitudini. Ti devi attrezzare con quello che hai e ti devi sacrificare però in questo momento la cosa più facile è stare a casa. Mi alleno, seguo un programma di allenamenti dato dal preparatore e cerco per un'ora e mezza di sfogarmi così. Per il resto rimaniamo in casa, usciamo solo per qualcosa di urgente come per esempio andare in farmacia".