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Bergomi: “Atalanta? Grande settore giovanile, c’è tanta fame di calcio. Vi spiego come nascono i talenti”

Bergomi: “Atalanta? Grande settore giovanile, c’è tanta fame di calcio. Vi spiego come nascono i talenti”

Le parole dell'ex campione del Mondo con la Nazionale Italiana nel 1982, in merito al settore giovanile del club bergamasco.

Mediagol97

La favola calcistica italiana del momento è senza dubbio l'Atalanta, squadra che è riuscita ad affermarsi anche all'esordio in Europa, mettendo k.o. l’Everton di Wayne Rooney.

Dietro alle conquiste della Dea, però, c’è un progetto a lungo termine che va decisamente oltre l'ottimo lavoro svolto dal tecnico Gasperini, dal talentuoso (e sempre più social) Papu Gomez e compagni: il club bergamasco può vantare uno dei migliori settori giovanili in Italia e in Europa, che ogni anno crea dei talenti pronti ad affermarsi in prima squadra per poi muoversi verso altre big italiane ed europee.

Quella dell’Atalanta è una vera e propria scuola di calcio. Cura molto i ragazzi del territorio che sono ancora affamati di calcio”, ha commentato Beppe Bergomi in un’intervista a Tuttosport. L’ex difensore e capitano dell'Inter, oltre ad essere commentatore per Sky Sport, si dedica all’insegnamento del calcio ai ragazzi e, nel corso della sua carriera, ha allenato proprio nel settore giovanile dei bergamaschi.

A Zingonia vige la filosofia di fare appassionare i ragazzi alla tecnica, alla gestione della palla. Che, poi, è la grande lezione che ci danno gli spagnoli in questi anni... Prima, e non è scontato, bisogna saperla insegnare, poi si deve appassionare il giovane. E’ stato proprio questo il punto cardine del progetto portato avanti da Favini, storico responsabile del settore giovanile”, ha continuato Bergomi.

Moltissima tecnica durante gli allenamenti.

Bergomi, che ha allenato la Berrettinerazzurra, ne è a conoscenza: "Gli allenatori si appassionano alla tattica ed ai moduli, che però non servono tanto quanto la gestione della palla per la crescita dei giovani. E’ chiaro che ragazzi che giocano a certi livelli possono essere considerati dei ‘talenti’. Ma la tecnica aiuta loro a crescere e migliorare”.

L’Atalanta in questa maniera, stagione dopo stagione, fa esordire in prima squadra ottimi giocatori che, in poco tempo, finiscono nel mirino dei grandi club, i quali, magari, potrebbero anche prendere esempio dal settore giovanile della Dea: “Se davvero si crede nei ragazzi, allora bisogna far crescere allenatori che si dedichino esclusivamente ai settori giovanili, senza considerarlo un trampolino per altri obiettivi. E poi abituarsi a non considerare prioritario il risultato: a Bergamo insegnano persino la postura del corpo, il modo di stoppare il pallone, le gestualità”, ha continuato il Campione del Mondo.

Pensiamo a Conti e Kessie, ora al Milan, o a Gagliardini dell'Inter: “Ho anche allenato Roberto, quando ero a Zingonia, e già allora avevo apprezzato le sue capacità tecniche. Lavorandoci su, è migliorato e appena è arrivato all’Inter ha mostrato subito cosa significhi avere il “mestiere” di saper gestire il pallone. L’unica cosa che, in campo, ti tira fuori dai guai”.