Il Sassuolo scalda i motori.
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Atalanta-Sassuolo, De Zerbi: “Gara ostica, ecco come affronteremo la Dea. Porte chiuse un male, il pubblico…”
Le dichiarazione del tecnico neroverde alla vigilia delle sfida contro l'Atalanta
La Serie A è finalmente pronta a tornare in campo, con le squadre italiane in trepidante attesa di affrontarsi nuovamente dopo mesi di stop causati dall'emergenza Coronavirus. Tra le gare in programma domani, valide per il recupero della 25^ giornata, c'è quella tra Atalanta e Sassuolo. Sfida presentata alla vigilia proprio dal tecnico neroverde, Roberto De Zerbi, ai microfoni ufficiali del club.
"Non so che calcio ritroveremo: andremo con grande rispetto a Bergamo, una delle città più colpite dal virus insieme alla mia Brescia, ma quando l'arbitro fischierà il via penseremo a combattere con le nostre armi. E' una partita difficile e quando la Dea è in forma è una delle squadre più toste da affrontare. Oggi la condizione fisica non potrà essere al top, ci saranno anche errori banali, ma i punti contano lo stesso e lo stimolo deve essere uguale".
I nerazzurri di Gasperini sono uno degli avversari più difficili da affrontare: "L'Atalanta ha fatto scuola per mentalità, coraggio. Negli ultimi anni ha dato veramente lezioni a tutti su cosa voglia dire avere una certa mentalità, ha fatto 4-5 gol a tutte le squadre. Noi li stimiamo e dobbiamo quindi mostrare coraggio in partita. Non è semplice ma abbiamo una squadra giovane e forte: sarà un banco di prova, se lo affronti con coraggio può anche andar male però cresci, ma se lo affronti con timore non cresci mai. Sono tutti disponibili a parte Romagna. Chi non gioca domani, al 70-80-90% può giocare contro l'Inter: mi sembra giusto attingere a tutta la rosa per evitare infortuni, per essere freschi. Con 5 cambi devono essere tutti pronti a subentrare".
Tra le novità anche quella relativa alle tante partite ravvicinate: "Non ci sono mai state 3 partite la settimana per 1 mese e mezzo di fila, è una situazione straordinaria. Noi non siamo abituati a giocare ogni 3 giorni, soffriamo quando succede, figuriamoci adesso in estate, dopo una sosta di un mese e mezzo. Porte chiuse? Sono sempre un male. Ci sarebbe piaciuto giocare con il pubblico contro il Brescia o a Milano contro l'Inter. Giocare senza pubblico porta il nostro mondo a scomparire, a far sì che diventi calcio virtuale e si va a perdere la passione. Non è mai capitato a nessuno di ripartire in questa situazione. Dobbiamo star vigili per salvarci: è un recupero, è la prima partita dopo lo stop e dobbiamo raggiungere il nostro obiettivo il prima possibile".
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