Parola a Luca Percassi.
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Atalanta, Percassi: “Le parole di Ceferin certificano il nostro operato. Superlega ed Agnelli? Vi dico la mia”
Le dichiarazioni dell'amministratore delegato dell'Atalanta
L'amministratore delegato della Dea - nel corso della conferenza stampa durante il rinnovo della partnership con Brembo - ha analizzato diversi temi caldi in chiave Serie A e non solo: "Le recenti parole del presidente Uefa Ceferin certificano il lavoro della nostra società. Abbiamo bisogno di club come l'Atalanta, tutti hanno occasione di vincere. Il calcio deve essere imprevedibile, questo lo rende meraviglioso. L'Atalanta ritiene di sostenere la meritocrazia. Abbiamo atteso qualche ora prima di esprimerci dopo tutto ciò che è accaduto. Non abbiamo chiesto l'esclusione dei tre club, sono state scritte delle falsità, l'Atalanta non si è mai espressa in tal senso: Milan, Inter e Juve sono società importanti, devono assolutamente far parte della Serie A. Io come consigliere di Lega mi sono espresso come consigliere di Lega".
"Questa è un’occasione utile perché con uno scossone simile dobbiamo raccogliere delle opportunità. In ambito Uefa siamo lì per imparare, ma dobbiamo migliorare qualcosa del calcio italiano. Purtroppo non parliamo mai di calcio, è un calcio che continuo a rilevare nelle assemblee di Lega. Dal nostro punto di vista la storia dei fondi era una vergogna assoluta dopo l'esplicitazione dei termini, noi abbiamo bisogno di parlare di calcio. È un argomento che in assemblea manca. Abbiamo preso delle posizioni forti rispetto all’operazione dei fondi, è contro ogni logica".
"Grazie alle competizioni europee l'Atalanta è cresciuta moltissimo, soprattutto in termini d’esperienza. Lunedì si è approvata la riforma della Champions. Questi sono processi lunghi e servono grandi mediazioni, il calcio è di tutto. Non appartiene a qualcuno. Qualunque modifica che vada a toccare l’ambito europeo ha bisogno di processi lunghi".
Chiosa finale di Luca Percassi sulla Superlega e sul patron della Juventus, Andrea Agnelli: "Penso che ci siano degli aspetti positivi. Il calcio è dei tifosi. Si viene da un anno in cui i tifosi sono lontani, ma giustamente il calcio è dei tifosi e delle società. Bisogna far tutto quello che è possibile affinché si parli di calcio. Andrea, quando sono uscite quelle dichiarazioni, ha chiamato subito il presidente. Voleva esprimere un concetto diverso, ha chiamato scusandosi. Voleva esprimere che società grandi, abituate a competere, possono avere maggiori necessità a livello finanziario. Il tema Superlega è sbagliato nei principi, lo sport e il calcio è meritocratico, ma Agnelli poi ha dimostrato rispetto".
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