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Wycombe, la confessione di Akinfenwa: “Il calcio mi sta uccidendo. Vorrei smettere, ma non posso permettermelo”

Wycombe, la confessione di Akinfenwa: “Il calcio mi sta uccidendo. Vorrei smettere, ma non posso permettermelo”

Il calciatore si racconta svelando qualche retroscena legato alla sua vita e alla sua condizione atletica: "Devo curare il ginocchio al termine di ogni partita"

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"Vorrei smettere, ma non posso permettermelo".

Adebayo Akinfenwa si racconta e lo fa nel corso di un'intervista concessa ai microfoni del quotidiano spagnolo "AS", in cui non risparmia dettagli legati al suo attuale rapporto con il calcio: minato, a causa degli allenamenti estenuanti a cui il giocatore è costretto a sottoporsi a causa della sua grossa stazza. Dopo la gara di FA Cup contro Tottenham, l'attaccante ha infatti raccontato di voler appendere gli scarpini al chiodo. 

"L'altro giorno stavo lavorando sulla cyclette, riflettevo su quanto il calcio mi stia uccidendo. Voglio giocare fino ai 40 anni, ma già ora devo curare il ginocchio al termine di ogni partita. Fosse per me, avrei già smesso di giocare. Ogni volta però finisco per pensare al futuro dei miei cinque figli. Ho paura di non poter più dare loro da mangiare: una volta finito di fare il calciatore, dovrò trovare un nuovo lavoro. Chi viene da una carriera nelle serie minori, al contrario di quanto si pensi, non può pensare di vivere per sempre con quanto guadagnato sul campo".

Nonostante l'addio il calcio non appaia imminente, il calciatore, guarda però già al futuro: "Ho dei progetti in ballo con Netflix e Amazon".