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Mourinho puntualizza: “Sono io ad aver preso Salah, è il Chelsea ad averlo ceduto”

Mourinho puntualizza: “Sono io ad aver preso Salah, è il Chelsea ad averlo ceduto”

Il tecnico portoghese fornisce la sua versione dei fatti, per quanto riguarda la cessione di 'Momo' Salah ai tempi del Chelsea

Mediagol97

Come sempre senza peli sulla lingua, parla José Mourinho.

Intervenuto ai microfoni di ESPN Brazil, il tecnico del Manchester United ha fornito la sua versione dei fatti per ciò che concerne il periodo in cui ha allenato il talentuoso calciatore egiziano Mohamed Salah, esploso definitivamente come top player a livello europeo tra Roma e (soprattutto) Liverpool.

Specie in questi giorni (dopo la doppietta rifilata ai giallorossi in Champions League e una prestazione da incorniciare) sono stati in molti a sottolineare come il trainer portoghese abbia scaricato senza troppi problemi l'attaccante ex Fiorentina, dopo soli sei mesi di permanenza all'ombra dello Stamford Bridge. Lo Special One però non è molto d'accordo con questa disamina e ci tiene a puntualizzare su tutta la vicenda:

"Penso che tutto ciò abbia sorpreso anche lui. Ma è un grande giocatore che ha raggiunto la maturità e si è adattato perfettamente agli schemi dell'allenatore. La gente dice che io sono colui che ha ceduto Salah, ma in realtà è avvenuto l'opposto. Io sono quello che ha preso Salah, quello che ha detto al Chelsea di acquistarlo. Era all'epoca un ragazzino, non era pronto né fisicamente né mentalmente e anche a livello sociale e culturale doveva adattarsi. Abbiamo deciso di darlo in prestito e lui aveva chiesto lo stesso perché voleva giocare, maturare. Lo abbiamo prestato alla Fiorentina dove ha cominciato a maturare. È il Chelsea poi che ha deciso di cederlo, dire che sono stato io a mandarlo via è una bugia.

Io l'ho acquistato, io ero quello d'accordo a mandarlo in prestito. Anche perché al Chelsea le ali non mancavano, c'erano giocatori del calibro di Willian e Hazard che erano a un livello differente. La decisione di prestarlo è stata presa collettivamente ma quella di cederlo per reinvestire i soldi in un altro giocatore non è stata una mia volontà. Ma anche se lo fosse tutti noi nel calcio commettiamo spesso errori. Ci sono giocatori che hanno una crescita che non ti aspetti, altri invece non raggiungono un livello che pensavi. Per cui non penso che questo sia stato un errore ma parte del gioco".