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Manchester United, l’ex portiere Roy Carroll: “Bevevo come un pazzo, ho rischiato di non farcela”

BELFAST, NORTHERN IRELAND - SEPTEMBER 06:  Roy Carroll of Northern Ireland looks on during the FIFA 2014 World Cup Qualifying Group F match between Northern Ireland and Portugal at Windsor Park on September 6, 2013 in Belfast, Northern Ireland.  (Photo by Bryn Lennon/Getty Images)

Le dichiarazioni shock dell'ex portiere del Manchester United, Roy Carroll

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Shock Roy Carroll.

La depressione e la dipendenza dall'alcol sono due nemici veramente temibili da affrontare. Roy Carroll, ex estremo difensore del Manchester United, ha passato sulla sua pelle momenti difficili e dai quali sembrava che non avrebbe più rivisto la luce. Il classe 1977, attuale portiere del Dungannon, ha raccontato la sua esperienza ai microfoni del Daily Mail.

"Facevo sempre di tutto per cercare di non bere il giorno prima della partita. Quando poi non giocavo e nessuno mi voleva, bevevo ogni giorno. Il tempo libero era tanto e bevevo come un pazzo. Se non avessi smesso, oggi non sarei qui e probabilmente il mio corpo non avrebbe retto. Fortunatamente non sono mai arrivato al punto di pensare al suicidio, ma sarei morto a furia di bere: il tipo di roba e il modo in cui la bevevo rischiavano di non farmi svegliare la mattina".

"Adesso non mi interessa più bere. I primi quattro o cinque anni non sono stati facili, ma ora non ne sento più il bisogno. Sono già abbastanza matto anche senza bere. Ogni tanto però c'è la depressione che torna a farmi compagnia, è qualcosa da cui non riuscirò mai a liberarmi. Ciò accade a molti calciatori, anche se nessuno lo ammette. Si cerca sempre di tenersi queste cose per sé".