Nelle ultime settimane ha destato scalpore la questione degli illeciti finanziari di cui è accusato il Manchester City. Il club di proprietà dello sceicco Mansour avrebbe, secondo quanto spiegato dagli organi della Premier League e della UEFA, violato le norme del Fair Play Finanziario e commesso irregolarità per oltre dieci anni. In passato i Citizen erano già stati condannati dalla UEFA, venendo squalificati per un anno dalle coppe europee, ma vincendo successivamente il ricorso al TAS.
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Manchester City, Guardiola: “Chi ci accusa stia attento. Noi ancora innocenti”
A prendere le difese del club ci pensa Pep Guardiola, tecnico alla guida di Haaland e compagni, che in occasione della conferenza stampa alla vigilia del match con l'Aston Villa si è soffermato sulla questione. Di seguito le sue dichiarazioni:
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"Abbiamo solo un'accusa. Quando ci siamo dovuti difendere dalla UEFA, il club ha dimostrato che eravamo completamente innocenti, quindi perché ora dovremmo essere condannati? 19 squadre della Premier League ci stanno accusando senza aspettare che ci difendiamo, e le parole dei miei dirigenti spiegano tutto, io sto con loro. Vorrei dire che siamo fortunati a vivere in un Paese meraviglioso dove tutti sono innocenti fino a prova contraria. Ma noi non abbiamo avuto questa opportunità. Siamo già stati condannati. Io non mi muovo da qui. Spero che il motivo per cui mi licenzieranno siano i risultati. Ve lo assicuro, più che mai voglio restare. A volte ho dei dubbi, già sette anni sono tanti. Ma adesso non voglio andare. Molti club oggi potrebbero essere accusati, come siamo stati accusati noi in passato, senza poi essere considerati innocenti. Perché il danno è ora per un decennio. Una settimana dopo l'accusa della UEFA, nove squadre - Burnley, Wolves, Leicester, Newcastle Spurs, United, Liverpool, Arsenal, Chelsea - ci hanno voluto fuori dalla Champions League. Dico a tutti di stare attenti in futuro, perché molti club possono dare sentenze e poi essere accusati come noi. Quando spingono per sbarazzarsi di noi, è ovvio che lo fanno perché credono che non ci siamo comportati correttamente, e possiamo accettarlo ma ci dobbiamo difendere"
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