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Parola a Carlo Ancelotti.
Il neo allenatore dell'Everton è tornato a sorridere dopo due mesi tormentati sulla panchina partenopea, vincendo all'esordio in Premier League con i uno a zero sul Burnley grazie alla rete di Dominic Calvert-Lewin a dieci minuti dal termine. Prima con il club londinese da ricordare, quindi, per Ancelotti che porta a casa la sesta vittoria per i Toffees, salendo al tredicesimo posto in classifica. Il successo per la società di Farhad Moshiri mancava dal sette dicembre, quando con la spettacolare vittoria per tre a uno sul Chelsea di Frank Lampard mandarono in visibilio i propri sostenitori. Ad Ancelotti, invece, da molto più tempo, ovvero dal 19 ottobre, quando sulla panchina del Napoli si impose sull'Hellas Verona. Ecco le parole di Ancelotti sull'esordio e l'accoglienza ricevuta dal suo nuovo pubblico.
L'ESORDIO -"Per me è stata una partita davvero speciale, la squadra ha fatto un'ottima prestazione. Ha ottenuto un buon risultato, è stata una giornata perfetta. Sono felice perché in questo momento abbiamo bisogno di punti per risalire posizioni in classifica, quindi era importante vincere. Mi piace lo spirito di questa squadra e il senso di appartenenza dei giocatori. Il club è una famiglia, abbiamo un centro di allenamento stupendo. Ma è soprattutto lo spirito della squadra a piacermi"
L'ACCOGLIENZA E LA PARTITA- "Qui al Goodison Park è stato speciale, assolutamente la partita è stata caratterizzata da molte palle lunghe, ma penso che la squadra abbia fatto bene. Abbiamo provato a fare alcune combinazioni in avanti, però eravamo un po' lenti a costruire da dietro, soprattutto nel primo tempo. Alla fine la prestazione è stata buona. Non eccezionale ma buona"
LA DIFESA A TRE E CALVERT-LEWIN - "In difesa è sempre stato un 4-4-2. Poi in costruzione Coleman rimaneva un po' indietro e Sidibe si faceva più avanti. Ha funzionato bene perché la palla è arrivata a Calvert-Lewin. Secondo me è un attaccante fantastico forte con la testa. Dove può migliorare - e dove deve migliorare - è quando abbiamo la palla: deve essere più concentrato sull'obiettivo. Delle volte è troppo generoso, si muove a destra e a sinistra. Invece deve restare più focalizzato sul gol".
SU MOISE KEAN - “L’aspettativa per lui è molto alta ma ha diciannove anni, dobbiamo essere un po’ più calmi e pazienti con lui. Ha le giuste qualità per diventare un attaccante della Premier League ma, come ho detto, ci vuole tempo perché ha diciannove anni, è in un nuovo paese, con nuovi compagni di squadra e un nuovo allenatore. Dobbiamo lavorare con lui, cercare di migliorarlo”, ha concluso Carlo Ancelotti.
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