notizie

Porto, il tackle dell’ex Quaresma: “Via per volere di Lopetegui, con me non è stato onesto”

PORTO, PORTUGAL - APRIL 15:  Ricardo Quaresma of FC Porto celebrates as he scores their second goal during the UEFA Champions League Quarter Final first leg match between FC Porto and FC Bayern Muenchen at Estadio do Dragao on April 15, 2015 in Porto, Portugal.  (Photo by Mike Hewitt/Getty Images)

L'attaccante del Kasımpaşa ha svelato il complicato rapporto con Lopetegui che ha causato il suo addio al Porto

Mediagol52

Il brutto ricordo di Ricardo Quaresma.

Dopo le parentesi in Italia con la maglia dell'Inter e in Turchia con quella del Beşiktaş, nel 2014 l'ala portoghese aveva scelto di ritornare nel suo paese natale per giocare nuovamente per il Porto, che aveva lasciato la prima volta nel 2008. Con i dragões Quaresma ha ritrovato il giusto ritmo e la tanto ambita continuità, collezionando 67 presenze e realizzando 19 gol 11 assist nel corso di una stagione e mezza.

Poi improvvisamente il tecnico Julen Lopetegui scelse di mettere il classe in panchina '83 che decise dunque di rescindere il suo contratto e tornare al Beşiktaş per tentare di conquistarsi la convocazione del Portogallo per gli Europei del 2016, che successivamente riuscì anche a vincere. A quasi quattro anni di distanza, Quaresma è ritornare a parlare del complicato rapporto con l'allenatore spagnolo, che risultò essere decisivo per la sua decisione di lasciare il Porto.

Queste le parole dell'attaccante portoghese ai microfoni ufficiali del club portoghese durante la trasmissione "FC Porto em Casa":

"La mia partenza? E' stata una decisione di Lopetegui, ho dovuta rispettarla ma non ho mai capito perché si è comportato in questo modo con me. Non gli ho mai fatto niente di male, non lo conoscevo bene e lui non conosceva me. Ma fin dal primo giorno ho percepito che non aveva intenzione di affrontare una conversazione. Non pensavo di lasciare il Porto, mi è costato tanto ed è stata la prima volta che ho pianto davanti alla mia famiglia. Pensavo di chiudere la mia carriera lì, ero organizzato per continuare a vestire quella maglia e continuare la mia vita in Portogallo. Da un momento all'altro ho dovuto cambiare i miei piani. Lopetegui non è stato onesto con me. Non era come Co Adriaanse (il suo allenatore durante la prima esperienza al Porto, ndr): lui aveva i suoi momenti di follia, ma mi ha sempre detto quello che pensava. Mi piacciono le persone con personalità, che vanno dritte al punto".