Antonio Nocerino, un surplus del centrocampo.
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Orlando City, Nocerino: “Devo dire grazie a Kakà. MLS? Mancano le basi, vi svelo a chi mi ispiro”
L'ex tra le altre di Palermo e Milan, Antonio Nocerino, fa il punto sulla sua carriera da calciatore e ora da allenatore strizzando l'occhio al futuro
Girovago e sempre pronto a fiondarsi a capofitto in nuove avventure, il classe '85 ha collezionato 485 presenze tra i professionisti mettendo a segno un bottino non indifferente di 28 reti. Palermo e Milan, tra le sue esperienze più longeve e prolifiche, gli hanno permesso di apprendere schemi, moduli, concetti e di macinare chilometri sul campo utili per la Major League Soccer americana. Ha fatto parte anche delle fila di Juventus, Parma, Torino e WestHam prima di dedicare la sua vita da professionista alla guida dei più giovani dell'Orlando City. Ospite del format social di GianlucadiMarzio.com, l'ex centrocampista azzurro si concede ad un'intervista tutto campo.
MLS: "Tutto è nato da una chiamata con Kakà. Ho giocato qui con lui 6 mesi e ci siamo trovati benissimo. Prima di venire qui mi ha chiamato anche il Washington DC, ma la chiacchierata con Ricardo mi ha convinto totalmente. Il livello giovanile in America non è alto a livello di conoscenza, mancano le basi: tecnica, posizione del copro, lettura. Non è facile, ma questo calcio ha grande potenziale. C’è bisogno di allenatori che insegnino queste cose. Però ci sono tanti giovani interessanti come Rodriguez del Los Angeles FC, impressionante. Ha qualità, è rapido e tecnico. La sua squadra è quella che mi piace di più, ci sono anche Vela e Rossi. Josef Martinez? A Torino era giovane, ora fa la differenza in America. Serve anche fortuna e fiducia da parte degli allenatori per dare il massimo. Ora Josef ha trovato continuità. MLS è scarsa tatticamente ma fisicamente non è facile da giocare"
VITA DA ALLENATORE: "Allenatori a cui mi ispiro? Ne ho avuti tanti che mi hanno fatto crescere: Delio Rossi, Iachini, Zeman, Gasperini. Ora mi piacciono molto anche Ancelotti, Conte e Gattuso” ha proseguito Nocerino. “Rino l’ho seguito anche negli allenamenti, è un allenatore completo che cura i dettagli. Liverani era già un allenatore in campo, non mi sorprende vederlo lì. Fa giocare il Lecce un po’ come il Palermo in cui giocavamo insieme".
IBRAHIMOVIC: "Ha detto che non vorrebbe allenare perché non gli andrebbe di vedere giocatori più scarsi di lui? Se vorrà fare il mio stesso lavoro, dovrà cambiare mentalità. Quando sei giocatore pensi solo a te stesso, da allenatore devi stare dietro a 45 persone. Il mio modulo preferito è il 4-3-1-2, ma solo se ho un grande numero 10. Poi contano i giocatori che hai, io voglio che si prendano responsabilità negli ultimi 20 metri".
EX COMPAGNI: "Mastour palleggia con tutto, incredibile, ma la testa è la cosa che conta. I social sono una rovina a volte, ti basta fare qualche palleggio e avere tanti followers ma poi non sei pronto per affrontare una partita. Devi metterci il 200%, il lavoro paga sempre e dipende tutto da te. Ilicic era così forte già a Palermo, ma allora le difese erano più forti in Italia. Non mi sorprende vedere quello che sta facendo, ha qualità da top club".
FUTURO: "Tutto può succedere. Ora voglio imparare, studiare, fare esperienza e anche sbagliare. Dagli errori si impara, poi vedremo. Io ho grande ambizione e sono aperto a tutto".
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