L'America continua a tremare dopo la morte di George Floyd.
altri campionati
MLS, la confessione di Onuoha: “Dopo la morte di George Floyd non mi sento più sicuro negli USA”
L'ex centrale del Manchester City racconta i suoi timori legati a quanto accaduto, pochi giorni fa, a Minneapolis
Non si placano le rivolte nate dopo lʼuccisione dellʼafroamericano, George Floyd, per mano di un agente di polizia durante un controllo a Minneapolis. Una morte che ha scosso tutto il mondo e che in breve tempo ha mobilitato gente comune, ma anche personaggi dello spettacolo e dello sport per chiedere tutti insieme giustizia. L'atmosfera che si respira in America è ormai pesante e molti degli afroamericani residenti negli USA non si sentono più al sicuro. A testimoniarlo sono le parole del difensore nigeriano del Real Salt LakeNedum Onuoha che, intervenuto durante un'intervista concessa ai microfoni di "BBC Radio 5 Live", ha raccontato i suoi timori dopo l'uccisione del 46enne originario di Huston.
"Negli Stati Uniti non mi sento del tutto al sicuro. Sono sempre attento a come mi comporto perché non so come potrei essere visto dalle persone che hanno potere. Mi dispiace dirlo, ma personalmente ho paura e sfiducia nella polizia. Adoro la vita negli USA ma c'è un lato che non mi piace. Nel RegnoUnito so che se anche succedesse qualcosa probabilmente non rischio la vita, ma qui è più facile che una discussione possa diventare mortale. So che la polizia può prendere la mia vita e non sono solo io a sentirlo".
Onuoha, per questo, è deciso a limitare quanto più possibile le uscite. "Ci sono tanti bravi poliziotti, ma sono comunque uomini normali. Se ci preoccupiamo dei nostri vicini, perché non dovremmo farlo anche per chi sorveglia le strade armato e con le stesse visioni? Per questo non esco mai, così mi sento tranquillo".
© RIPRODUZIONE RISERVATA