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Lazio, il rimpianto di Zarate: “Non dovevo andar via, la Fiorentina un’oasi. Boca? Sento ancora De Rossi”

L'attaccante argentino in Italia ha vestito anche la maglia della Fiorentina dove è rimasto fino al giugno del 2017

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Mauro Zarate ripensa ai suoi trascorsi con la maglia della Lazio e il suo seguente passaggio all'Inter.

L'ex attaccante di biancocelesti e nerazzurri ha concesso una lunga intervista a 'La Gazzetta dello Sport', nel corso della quale ha ricordato la sua avventura con la maglia capitolina e il suo trasferimento in Lombardia.

"Non lo rifarei, mi sono pentito subito. L’Inter era il club migliore d’Italia, ma non riuscii ad esprimermi. Quando tornai a Roma si era rotto qualcosa, inutile parlarne ancora. Non potevo più restare. Mi volevano in Premier, ma l’offerta non andava bene a Lotito, così tornai al Velez. Il miglior Zarate si è visto alla Lazio però. Mi sono sentito amato. Fiorentina? Un’oasi. Mia moglie lo dice sempre: ‘Perché sei voluto andar via?’. I tifosi, durante la malattia, mi mostrarono un affetto mai visto. Ricordo il destro a giro contro il Carpi, un colpo dei miei. Il primo ad abbracciarmi fu Astori. Abitavamo a 50 metri di distanza, la sua morte fu uno shock. Poi ho discusso con Sousa: non mi vedeva, ma andarmene fu un altro errore. Boca Juniors?Passione estrema. Ora siamo fermi, sento ancora De Rossi e mi racconta di un’Italia che soffre. Fa male anche a me. Daniele è stato un grande compagno. Ogni tanto scherzavamo sui derby".