L'importanza di tornare a giocare è indiscussa.
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Bayern Monaco, Rummenigge: “Fondamentale ripartire. Club in difficoltà? Intervenga la FIFA”
Il presidente dei bavaresi esprime il suo parere sulla situazione in cui versa il calcio mondiale a causa della pandemia da Coronavirus
Karl-Heinz Rummenigge, numero uno del Bayern Monaco, ha sottolineato quanto sia essenziale, per un club e per la sua sopravvivenza organizzativa, tornare in campo nel più breve tempo possibile, così da non far lievitare ancora e in maniera sostanziosa il deficit economico venutosi a sviluppare in seguito l'emergenza sanitaria da CoVid-19. Intervenuto ai microfoni de "Il Corriere della Sera", l'ex beniamino nerazzurro auspica anche un intervento poderoso, in termini di supporto e sostegno monetario, da parte della Fédération Internationale de Football Association (FIFA).
RIPARTIRE: "Bisogna ricominciare a giocare, per due motivi: il primo è di carattere sportivo, il secondo è economico. Siamo dentro una crisi globale molto spaventosa ed è tutto provvisorio, ancora non sappiamo se riprenderemo il campionato il 9 maggio, ma è necessario riprendere. Aspettiamo soltanto la luce verde del governo. Da tre giorni ci alleniamo in gruppi di quattro o cinque, rispettando i protocolli sanitari. In precedenza i calciatori avevano sostenuto degli allenamenti virtuali, seguendo le indicazioni dei preparatori atletici tramite video-chiamate di gruppo".
ECONOMIA: "La differenza in questo momento la fa il cash. Noi siamo messi bene, ma tanti club, anche tra i più importanti, sono in grossa difficoltà. Troppe società hanno accumulato debiti con le banche. Noi abbiamo una filosofia che non abbiamo mai rinnegato: sul mercato abbiamo sempre pagato in contanti senza accedere a prestiti. Nessuna banca può vantare crediti con noi. Taglio stipendi? Nessuno ha imposto nulla, tutti noi, manager, dirigenti, tecnici e giocatori, abbiamo scelto di ridurre lo stipendio di aprile per garantire che non fossero ridotti quelli del personale che lavora nel club. Oggi è necessario fare sacrifici, per rendere possibile il futuro".
FIFA: "Mi auguro che intervenga in modo sostanzioso per aiutare le leghe attraverso un fondo di solidarietà. Deciderà lui chi assistere, determinante è che i soldi non finiscano nelle mani sbagliate. In questa fase sarebbe importantissima la riduzione delle distanze politiche tra Fifa e Uefa, che sono la madre del calcio mondiale e l’organizzazione più importante. Infantino e Ceferin dovrebbero migliorare le loro relazioni per sostenere insieme l’intero sistema. Io sono stato presidente dell’Eca per dieci anni, adesso c’è Andrea Agnelli che lavora per contrastare una crisi imprevedibile ma che, se gestita con intelligenza, potrebbe risolversi in un miglioramento dello stato di salute del calcio".
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