"Abbiamo una grande squadra e un allenatore molto bravo, questa è la base. Detto ciò, Venezia è atipica rispetto al resto del Belpaese, in quanto solitamente si trovano - è chiaro - calciatori italiani, mentre qui ci sono tanti stranieri, dunque si parla tanto in inglese, questo mi ha reso tutto più facile". Lo ha detto Christian Gytkjaer, intervistato ai microfoni di "PianetaSerieB". Diversi i temi trattati dall'attaccante del Venezia: dal suo rapporto con il tecnico Paolo Vanoli, agli obiettivi della compagine veneta, che occupa attualmente il secondo posto in classifica. Ma non solo...
VENEZIA
Venezia, Gytkjaer: “Siamo in alto e combatteremo per restarci. Vanoli chiede tanto”
SU VANOLI -"Abbiamo creato un gruppo notevole, non solo in termini calcistici ma anche umani: dialoghiamo tanto tra di noi, ciò facilita le cose in campo perché c’è una chimica che si tocca con mano. Nell’organico sono presenti calciatori con esperienza e giovani affamati, dunque c’è una combinazione molto buona di fattori. Vanoli è un incredibile lavoratore, che chiede tanto ai suoi calciatori ma al contempo a sé stesso. L’approccio che ha con la squadra è appunto di questo tipo, ma non gli si può dire niente perché è il primo a non mollare mai un centimetro, dalle prime luci del mattino alla sera. Tutto ciò, a mio avviso, gli attribuisce tanta rispettabilità: sa essere duro, ma è una parte della sua grande onestà. Il gruppo lo stima tanto, gli riconosce la dedizione alla causa, è un tecnico incriticabile, che sa come gestire uno spogliatoio. Le prestazioni e la classifica certificano questo discorso".
OBIETTIVI -"È un club davvero internazionale, che può tranquillamente essere accostato, per quanto concerne la gestione complessiva, a realtà ora in Serie A. Sto vivendo un’esperienza fantastica: risiedere a Venezia e giocare in questa squadra, come si può rifiutare? Dove può arrivare questo Venezia? Puoi richiamarmi ad aprile, così ti darò una risposta più precisa (ride, ndr). La Serie B è un campionato davvero difficile, oltre che imprevedibile. Le cose possono cambiare rapidamente: magari prima di Natale c’è una situazione e questa viene ribaltata subito dopo. Detto ciò, siamo in alto e combatteremo per restarci. L’obiettivo di ognuno di noi è lavorare duramente per restare in queste zone di classifica: vogliamo attaccare ancora di più nel 2024".
CONCORRENZA -"Serve tempo, com’è fisiologico che sia. Nulla viene creato dal giorno alla notte. È chiaramente l’allenatore a decidere come mettere in campo la squadra, in base a quelle che sono le esigenze del momento. Sono paziente, so che arriverà il mio momento. Joel è un grande attaccante, sta facendo molto bene. A mio avviso possiamo giocare insieme, ma è ovvio che sia un’analisi di competenza del mister. Per quanto si possa essere attaccanti, bisogna comprendere le esigenze complessive, tra cui rientra la partecipazione alla fase difensiva, tanto per me quanto per Pohjanpalo. Ottenuto quanto appena detto, forse io e Joel potremo giocare maggiormente insieme. Una struttura di questo tipo non è così immediata da creare, ma il nostro allenatore è riuscito a fare le cose davvero per bene sotto questo punto di vista: siamo molto abili difensivamente parlando e, al contempo, sappiamo come attaccare e vincere le partite. Farò tutto ciò che è nelle mie possibilità per non venire mai meno ai compiti di supporto utili alla squadra".
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