di Anthony Massaro
IL FOCUS
Palermo, ostacolo Vanoli nel percorso verso i playoff: Venezia vuole punti salvezza
Il Palermo ,nel match valido per la 33a giornata del campionato di Serie BKT - sabato 15 aprile alle ore 14.00 - allo stadio Pier Luigi Penzo, sarà ospite del Venezia di Paolo Vanoli. Quest'ultima, squadra piazzata al quattordicesimo posto in graduatoria, a quota 36 punti ambisce alla salvezza diretta senza passare dai playout.
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Il percorso della squadra lagunare dopo la retrocessione in cadetteria è stato burrascoso e in salita. Le prime 11 gare di campionato sono state condotte in panchina da Ivan Javorcic, tecnico selezionato dalla società veneta in estate per risollevare le sorti di una squadra tornata in Serie B dopo un solo anno di massima serie. L'esperienza dell'ex SudTirol terminerà a margine della sconfitta per 0-2 contro l'Ascoli, che sancirà il suo esonero. Concludendo di fatto bruscamente l'avventura professionale Venezia, Javorcic saluta dopo aver totalizzato soli 9 punti in campionato e lasciando la formazione arancioneroverde nelle zone basse della classifica.
Insediatosi in un contesto forse troppo articolato e complesso in relazione alla sua indole ed al suo attuale background professionale. Il tecnico croato non ha mai realmente avuto la forza di imporre il suo credo calcistico né dato la sensazione di riuscire a conferire quell'audacia e quel coraggio, in termini di forma mentis ed impianto di gioco, imprescindibili per recitare un ruolo da protagonista in campionato.
ECCO PAOLO VANOLI
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Paolo Vanoli firma con il Venezia lo scorso sette novembre un contratto biennale, con un opzione di ulteriore due anni in caso di promozione in Serie A. Obiettivo chiaramente proiettato alla prossima stagione, in caso di permanenza in cadetteria. Oltre agli accordi pattuiti, l'ex allenatore dello Spartak Mosca ha richiesto specificatamente la presenza di un direttore sportivo, con il quale concertare il lavoro e programmare il futuro. Scelta accettata dal patron Duncan Niederauer, che ha prontamente portato in Laguna l'ex dirigente del Monza, Filippo Antonelli.
Sul piano schematico, Vanoli confermerà il 3-5-2 di Javoric, apportando più modifiche sul piano motivazionale e dei concetti tattici, rispetto ai principi cardine riguardanti l'assetto iniziale. L'ex esterno di Parma e Fiorentina cerca fin da subito di unire lo spogliatoio e affidarsi nello specifico al gruppo confermato in estate dalla precedente gestione tecnica. Rilancia un talento come Dennis Johnsen nel duo offensivo, inserisce con gradualità sull'esterno il giovane Antonio Candela e fa di necessità virtù a centrocampo, dando fiducia massima a Tanner Tessmann, ancora oggi un punto fermo.
Il Venezia con il mister nativo di Varese in panchina arriverà alla seconda giornata del girone di ritorno, totalizzando undici punti in otto gare disputate. Crescendo sul piano dell'identità di gioco, ma non uscendo mai del tutto dalla zona rossa della graduatoria. Saranno confortanti i successi contro Palermo, Ternana e Cosenza, incoraggianti i pareggi in rimonta con Modena e Parma quanto deprimenti le sconfitte al cospetto di Perugia e SudTirol.
Giunto al mese di gennaio, Filippo Antonelli ha lavorato alacremente in ottica mercato per completare, ripensare ed impreziosire il mosaico tattico della formazione veneta di Paolo Vanoli. A partire dalla nova nevralgica, inserendo un giocatore come Mato Jajalo, capace di conferire esperienza, fisicità, intensità e linearità in mezzo al campo. Caratteristiche che mancavano notevolmente al Venezia e che dopo sette partite disputate in grande spolvero dall'ex Palermo, torneranno a mancare, causa rottura del legamento crociato che terrà ai box il bosniaco fino alla fine dell'anno.
Dopo la sconfitta interna con la formazione bolzanina guidata da Piepaolo Bisoli, qualcosa si rompe nel gruppo arancioneroverde e parte l'inevitabile rivoluzione del calciomercato invernale, nel quale sono avvenute 10 operazioni in entrata e ben 12 in uscita. Acume strategico e raziocinio, perseveranza e visione. Sessione di mercato rivoluzionaria. Lucidità, autorevolezza e lungimiranza da parte del direttore Antonelli, che sotto indicazione del tecnico lagunare, scova, convince e acquista giovani prospetti sconosciuti. Inserendo, inoltre, in seno alla rosa veneta figure più navigate in cadetteria, al fine di perseguire l'obiettivo finale della stagione. D'altro canto, salutando giocatori fuori dal progetto tecnico, volenterosi di lasciare Venezia o dal rendimento insufficiente per gli standard della categoria.
Salutati: Connolly, Zabala, Fiordilino, Bjarkason, Ala-Myllymak e Ullmann, Crnigoj, Wisniewski, Cuisance, Ceccaroni, Haps, Karlsson arrivano: Diop, Hristov, Ellertsson, Beghetto, Ciervo, Milanese, Carboni, Redan e Sverko oltre che il già citato Jajalo.
Dal rimodellamento della squadra, Vanoli trova la strada e totalizza 16 punti in 11 gare, tirandosi provvisoriamente fuori dalla zona playout. Battendo dirette concorrenti come Benevento, Spal, Como e Ascoli. Pareggiando con squadre d'alta classifica come Pisa e Cagliari, lasciando l'intera posta in palio a Brescia e cadendo al cospetto di top come Bari e Frosinone. L'ultima sconfitta, per 1-0 quella più recente in casa della Reggina, nella quale il Venezia ha comunque espresso una discreta dose di calcio propositivo, senza però riuscire a sfondare il dispositivo difensivo, modellato da Filippo Inzaghi per ottenere i tre punti.
FOCUS ON
—Il 3-5-2 di Vanoli presenta delle lacune da analizzare: è preoccupante la reiterazione con cui la compagine veneta concede reti ed occasioni agli avversari al culmine di amnesie o topiche dei singoli. Jajalo a centrocampo doveva essere il polo catalizzatore in entrambe le fasi di gioco. Internodi acume e sostanza, dotato di linearità e ampia visione in costruzione, al contempo propenso a schermare, aggredendo in pressing all'occorrenza il portatore di palla, in sede di interdizione. L'ex Palermo senza l'infortunio sarebbe stato una pedina inamovibile, in virtù di leadership e personalità, nell'undici titolare. Perso il bosniaco, Tanner Tessmann, Tommaso Milanese ed Mikael Egill Ellertsson sono chiamati di settimana in settimana a compiere autentici straordinari. Per caratteristiche, nessuno dei tre è un regista, bensì una mezz'ala di quantità ed incursione che fatica a gestire palla con qualità
Soluzione aggirata dal tecnico, puntando, per quanto concerne lo sviluppo della manovra, alla compartecipazione di tutto il pacchetto arretrato, compresi i due quinti (Zampano e Candela). In caso di mancanza di spazi per la costruzione da dietro, Vanoli chiama spesso al lancio in verticale di Ceppitelli e compagni verso la punta, Joel Pohjanpalo. Quest'ultimo, autore di 11 reti e 6 assist in 31 partite con il Venezia in Serie B. Il quale attraverso una palla lunga, grazie al suo fisico, può concedere sponde vincenti per gli inserimenti negli spazi dei compagni a centrocampo.
D'altro canto, la formazione lagunare attua una fase di non possesso ben precisa: densità, linee strette e corte. Pressing attuato raramente ed in situazioni favorevoli oltre che una ricerca costante di una solidità praticamente mai trovata durante l'anno.
Questo il Venezia di Paolo Vanoli, che affronterà il Palermo guidato da Eugenio Corini alla ricerca di un blitz esterno che possa rilanciarne le ambizioni playoff in questo rush finale della regular season.
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