"Ringrazio la società per la possibilità di essere qui, ringrazio Cioffi per lo sforzo fatto, l'ho sentito ieri sera. Al di là della tanta voglia che ho ci sono sicuramente delle difficoltà, una squadra con molti giocatori che parlano diverse lingue e la comunicazione è fondamentale, chi gioca a calcio sa che la lingua è una. Serve un concetto unico però, che è quello di non aver paura". Lo ha detto Fabio Cannavaro, intervenuto questo pomeriggio in conferenza stampa. Diversi i temi trattati dal nuovo allenatore dell'Udinese, che ha firmato il contratto che lo legherà al club friulano fino al prossimo 30 giugno: dal recupero contro la Roma di Daniele De Rossi, in programma giovedì 25 aprile, all'obiettivo salvezza. Ma non solo...
UDINESE
Udinese, Cannavaro: “Dovrò lavorare sull’aspetto mentale. Samardzic e Lucca…”
LA SCELTA -"Quando ti chiamano certe società è difficile dire di no. L'Udinese ha storia da società seria, dove puoi venire e lavorare. Sono state ore intense, la chiamata è stata veloce, ma era giusto accettare, ho le giuste motivazioni. Il momento sicuramente è complicato, ma partiamo da una buona base, la squadra ha problemi ma ci sono qualità, tecniche ed umane. Ho visto i giocatori, c'è da lavorare. Dobbiamo subito pensare di alzare l'asticella, quattro vittorie sono poche. Nelle ultime partite non ho visto problemi fisici o tattici, ma ho visto paura. L'aspetto psicologico sarà fondamentale. C'è da fare capire la storia di questa società, che dietro c'è una tifoseria importante che li sosterrà fino alla fine, c'è da sbagliare il meno possibile per arrivare all'obiettivo salvezza. Su chi si fa la corsa? Noi dobbiamo fare la corsa su noi stessi, ogni partita la devi affrontare come una finale. E le finali non si giocano, ma si vincono. Gara per gara vai e cerchi di fare qualcosa in più rispetto all'avversario, poi ci sono momenti in cui provare a far male all'avversario ed altri dove contenere. Le migliori squadre al mondo hanno fasi dove difendono, anche il City".
ASPETTO MENTALE -"Il mio calcio era diverso da questo, oggi i giocatori sono super controllati, possiamo sapere tutto, c'è una macchina dietro di loro e funziona benissimo. Dobbiamo lavorare sull'aspetto mentale, abbiamo cominciato a lavorare subito su quello. Soprattutto nei minuti finali c'è da alzare l'asticella della fame, dell'attenzione, c'è un risultato da portare a casa. Quando non lo fai è un aspetto principalmente mentale. La storia di questa società va rispettata, bisogna far capire a questi ragazzi che trent'anni di massima serie sono frutto di sacrifici di una famiglia che ha fatto qualcosa di importantissimo, sono venuto spesso qui da avversario e questo si percepiva subito. Se loro non riescono a capirlo sei tu che devi farglielo pesare".
DE ROSSI E IL NAPOLI - "Il calcio è questo, è emozioni, incontrare vecchi amici, il tuo passato. Però la cosa più importante siamo noi, per noi saranno gare fondamentali, l'ho detto ai ragazzi oggi: al di là degli obiettivi altrui i nostri devono essere tripli. Dobbiamo avere più fame in tutti gli aspetti. L'aspetto mentale chiaramente è fondamentale, è una squadra che comunque subisce poco, a volte però c'è da capire che bisogna fare qualcosa in più, alzare un po' il baricentro, pressare più alti, cercare qualche certezza in più per trovare più tranquilli. Mi hanno scritto Quagliarella e Di Natale, sono stati tanti i napoletani qui e spero di lasciare un segno come loro".
DA SAMARDZIC A PEREYRA -"La squadra non l'avevo mai vista dal vivo, quindi in queste 48 ore mi sono immerso, poi mi baso molto su quanto vedo in allenamento. Samardzic è il ragazzo che ha più qualità, la gente si aspetta tanto da lui; oggi è un po' in difficoltà ma è normale, quando gli avversari ti conoscono poi c'è un occhio di riguardo. C'è poi Lucca che ho visto in Nazionale. Il tempo è poco, ora dobbiamo concentrarci sulle cose più importanti, dobbiamo creare collettivo, ragionare di squadra, per venirne fuori non possiamo pensare a livello individuale. Non mi posso basare su un giocatore che è di qualità e magari non corre, meglio poi sicuramente averle certe qualità. Pereyra? Andrò in riunione con lui tra poco. Parlerò a livello individuale con tutti, più informazioni posso avere dai ragazzi meglio è. Quando arrivi in un contesto nuovo devi prendere informazioni rapidamente".
LE VITTORIE CON LE BIG - "Le vittorie sono arrivate con le big, meglio affrontare certe squadre ora? Te lo saprò dire dopo se è meglio (ride, ndr). A volte giocare con certi avversari è meglio. Poi sicuramente ci sono le motivazioni ed è bravura anche di chi sta fuori trovare le giuste parole per preparare anche le gare con Frosinone, Empoli e Lecce. Non possiamo comunque aspettare quelle gare per fare punti. Dobbiamo cominciare a fare quello che ci interessa già da dopo domani. Giocare venti minuti? Non mi era mai successo. Ce la dovremo giocare, di solito negli ultimi venti minuti sei stanco, ora sei fresco. La Roma non si risparmierà, sa che in venti minuti puoi vincere. Mi aspetto che ci sarà una partita vera".
MODULO -"Non sono legato ai moduli, sono sempre stato affezionato al 4-3-3 perchè come sistema magari mi piace di più, però talvolta devi cambiare, devi capire il materiale a disposizione, capire che certezze hanno e su quello andare a lavorare. Penso che questa squadra possa fare più situazioni di gioco, può cambiare in fase di possesso e non possesso, dobbiamo essere bravi a tirarle fuori. Le assenze sono importanti, non sono abituato a dare alibi ai giocatori. Devo dare certezze, chiunque andrà in campo deve dare il massimo, sappiamo poi il calcio com'è, ma pretendo il massimo da tutti quanti, sono esigente", ha concluso Cannavaro.
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