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TRAPANI

Antonini: “Trapani, ti porto in A. Sassuolo non è più grande. Io e Maradona…”

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Le dichiarazioni rilasciate dal patron del Trapani e del team basket: "Il mio è un progetto chiaro. Voglio due squadre nella massima categoria".
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"Mi sono reso subito conto di quanta passione ci fosse a Trapani per due realtà come il calcio e il basket. Ho capito che, a fronte di un investimento che non era poi così oneroso, avrei potuto prendere due squadre e creare una polisportiva che oggi in Italia non ha nessuno". Lo ha detto Valerio Antonini, intervistato ai microfoni de "La Repubblica". Diversi i temi trattati dal patron del Trapani, uno dei più grandi manager del grano al mondo: dagli obiettivi del club granata, al suo rapporto con Diego Armando Maradona. Ma non solo...

"Il calcio fatto in maniera seria ha portato profitti straordinari a realtà come l’Atalanta, il Sassuolo, l’Udinese. Se fai sport perché ti serve alleggerire i bilanci della casa madre è una cosa, se lo fai per profitto si può guadagnare tantissimo. Se si può fare anche in una realtà relativamente piccola come Trapani? Sassuolo non è certo più grande di Trapani. Quello che conta quando si fa un’operazione di questo tipo è la prospettiva di guadagno che si ha. Una città come Trapani ha tutto: ha mare, montagna, natura, storia. Quello che manca a Trapani sono gli investimenti. Sono certo che tra qualche anno chi osserverà crescere l’indotto della città intorno a due realtà sportive vedrà in Trapani quello che vedo io", le sue parole.

OBIETTIVO SERIE A - "C’era scetticismo nei miei confronti? No, mai. Ed è stata questa la molla che mi ha fatto andare avanti di fronte a trattative non facili. La gente trapanese ha una gran voglia di rivalsa perché questo posto è spesso legato solo ad avvenimenti negativi. A vederla da fuori, la gente si chiederà cosa sono venuto a fare a Trapani e io rispondo che qui vedo una luce, vedo grandi potenzialità. Che tradotto significa? Serie A. Il mio è un progetto chiaro. Voglio due squadre nella massima categoria. Quando avrò realizzato questo, insieme allo stadio nuovo che aprirò anche in estate per i concerti, e a una nuova cittadella dello sport, tutto avrà un valore tra le settanta-ottanta volte superiore a quello che è stato l’investimento. Ho acquistato la casa che fu del giudice Ciaccio Montalto, ucciso dalla mafia. Farò lì la sede del Trapani calcio e del Trapani Sharks di basket. Quel luogo diventerà una istituzione della città dove faremo anche un museo. Ha un forte valore simbolico e in futuro lo donerò alla città".

FATTURATO - "Da dove arrivano i miei soldi? A Londra, la Quanton, la mia società ha chiuso l’anno con un fatturato di 230 milioni di sterline. Abbiamo una liquidità in eccedenza di 80 milioni. Nei prossimi cinque anni, per il calcio e il basket a Trapani, abbiamo stanziato 25 milioni sia per il progetto sportivo che per gli impianti. Sino ad oggi quanto ho speso? Un milione e 240mila euro per l’acquisto, compresi i debiti, della società di calcio, 1 milione 460mila euro per la ristrutturazione dello stadio. 250mila euro per trasferire a Trapani il titolo di A2 della Stella Azzurra che adesso si chiamerà Trapani Sharks dopo che Pietro Basciano, il proprietario della Pallacanestro Trapani, non ha rispettato i termini dell’accordo per cedermi la società. Un tradimento nei confronti miei e della città del quale risponderà in tribunale".

MARADONA -"Le dico solo che ho chiamato mio figlio Diego Armando. Diego è stato la svolta. Ha creduto in me e mi ha aperto la porta di un mondo che nemmeno immaginavo esistesse. Gli proposi di diventare, insieme a me, il mediatore del gruppo Casillo per il grano nell’America latina e grazie a lui sono diventato uno dei più importanti venditori di grano del mondo. Conservo un video del 2018 in cui Diego mi fa gli auguri per il compleanno e dice: 'Sei l’unica persona della mia vita che mi ha fatto guadagnare soldi e non me ne ha mai chiesti'. Con lui ho visto più di tremila partite. La finale dei Mondiali in Brasile e quella a Mosca ospiti per una settimana di Putin. Ho visto tutta la gamma del mondo e arrivo in una città che, se messa nelle possibilità di esprimersi, può darti gli stessi risultati. Questa città è come un giocatore al quale non è mai stata data la possibilità di fare la serie A".

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