Ivan Juric sarà il nuovo allenatore del Torino.
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Torino, senti Perinetti: “Juric è l’uomo perfetto, può convincere Belotti. Già a Palermo…”
Le dichiarazioni rilasciate dall'esperto dirigente
"Purtroppo abbiamo vissuto tante difficoltà insieme, essenzialmente legate agli infortuni, soprattutto al Genoa". Lo ha detto Giorgio Perinetti, intervistato ai microfoni di "Tuttosport". L'esperto dirigente originario di Roma ha condiviso con il tecnico croato due parentesi nel corso della sua carriera: in quel di Palermo, nel 2013, quando Juric era il vice di Gian Piero Gasperini, e al Genoa.
"Al mio primo anno in rossoblù, per esempio, il ko in autunno di Lapadula segnò la nostra stagione, poi dopo il derby perso contro la Sampdoria divenne necessario cambiare. Anche la seconda esperienza è stata molto difficile, Mazzarri. Può dare una grande impronta al suo Toro. Juric è un allenatore che detta la linea: chi la segue bene, chi non la segue viene accantonato. I granata avevano bisogno di un allenatore così", sono state le sue parole.
BELOTTI -"L'avvento di Juric può convincerlo a prolungare il contratto? Non so quanto influirà sulla scelta di Belotti. Juric ha argomenti convincenti, parla senza troppi fronzoli e può essere determinante. A patto che il Gallo abbia ancora voglia di restare: la scelta sarà sua e della società, Juric avrà un peso relativo nel destino del capitano granata. Di sicuro ora Belotti sa che il Toro dei prossimi anni sarà ambizioso".
LO SCONTRO -"Lo screzio in tv dopo Napoli-Verona ci può stare, non è nulla di grave. L’adrenalina fa brutti scherzi e gli allenatori sotto pressione possono perdere le staffe per qualche minuto. Posso garantire sulla bontà della persona: Juric è l’uomo perfetto per il Toro, l’allenatore che può alzare il livello del gruppo e migliorare i giocatori. In un calcio con meno soldi è il profilo ideale anche per eventuali plusvalenze: i giovani con lui diventano oro".
PALERMO - "Se a Palermo, da vice di Gasperini, avrei scommesso su Juric? Si vedeva già che sarebbe diventato un primo allenatore, mai avuto dubbi, lui e Gasperini vivevano in completa simbiosi. Si conoscevano da tantissimi anni e ormai parlavano la stessa lingua. Non era il classico vice un po’ in secondo piano, ma aveva già il piglio da condottiero. Si è staccato presto da Gasperini e ha avuto ragione lui: era già pronto per vivere il proprio percorso", ha concluso.
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