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LE DICHIARAZIONI

Ternana, Bandecchi: “Lucarelli diverso, a Palermo me ne sono innamorato…”

Ternana
Le dichiarazioni rilasciate dal presidente della Ternana, Stefano Bandecchi

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"Non mi sono pentito, è la terza volta che i miei tifosi mi sputano. Nella vita ho fatto di tutto per non essere sputato, da bambino mi capitava quando ero poverello, adesso basta. Se fossimo stati vicini, penso che sarebbe andata peggio". Lo ha detto Stefano Bandecchi, intervistato ai microfoni di "Deejay Football Club". Fra i temi trattati dal presidente della Ternana anche il ritorno di Cristiano Lucarelli sulla panchina delle Fere dopo le dimissioni rassegnate da Aurelio Andreazzoli, oltre alla prestazione offerta dalla compagine umbra contro il Palermo. Ma non solo...

GLI SPUTI -"Tifosi è una parola generica: quando sono entrato allo stadio c’era un gruppo di persone che mi insultava e un altro che applaudiva timidamente. Fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce: in un mese sono diventato un criminale, un evasore e un esaltato mentale. Io avevo un amico, del quale hanno parlato tutti bene e tutti hanno detto che era un poverino: è stato ammazzato a calci e pugni in casa, è diventato un eroe per questo. Io non ho la stessa indole. Come sempre, i rapporti nel calcio li complicano i risultati. Ovunque se vinci sei un fenomeno, se perdi sei un cretino. In più: se la squadra vince, il presidente non conta niente. Se perde, il presidente è un cretino. E non vale solo per Bandecchi: non sapete quanti presidenti, dalla Serie A alla Serie C, mi hanno chiamato per dire finalmente qualcuno che dice quello che pensiamo. E io avrei preferito non farlo, infatti mi scuso con tutti gli italiani per bene che hanno dovuto assistere a quella scena: spero i miei figli non la vedano mai e per questo sono mortificato. Però dico: attenzione a vivere in questa nazione, non c’è un progetto per il futuro da nessun punto di vista. Prima o poi qualcuno si deve ribellare a questa cosa, ci sono le rivoluzioni silenziose e quelle per bene. È inutile continuare a fare le stesse cose, negli ultimi trent’anni non ce n’è andata bene una".

SU LUCARELLI -"Ognuno di noi deve avere una scintilla. Se guarda le partite della B di Lucarelli fatte prima di averlo mandato via e quella di Palermo, io sono convinto di avere ora un Lucarelli diverso. Ognuno deve avere una scintilla, io ho avuto momenti nella vita in cui ero un Bandecchino e oggi sono un Bandecchi. Lucarelli non ha affrontato la B nella maniera giusta e io da manager ho ritenuto di mandarlo via. Ora è tornato ed io me ne sono innamorato nella partita col Palermo: un Lucarelli diverso, cose che non vedevo dal campionato stravinto in C. Aveva bisogno di una cura. Oltretutto, anche quando l’ho esonerato con fatica e tristezza, noi due ci siamo sempre sentiti. In quel momento gli serviva una scossa e sono convinto che ci farà fare un grande campionato", ha concluso Bandecchi.

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