Ora è ufficiale: il Palermo terminerà la stagione con un bottino di punti inferiore rispetto allo scorso anno, con il concreto rischio di fare peggio anche della prima annata targata Corini.
È ormai ufficiale: il Palermo chiuderà questa stagione con un bottino di punti inferiore rispetto al campionato 2023/24. Anche vincendo contro Frosinone e Carrarese, la squadra di Alessio Dionisi non riuscirà a eguagliare i 56 punti conquistati lo scorso anno sotto la guida di Eugenio Corini prima, e di Michele Mignani poi.
Un dato che evidenzia in modo chiaro una stagione deludente, lontana dalle ambizioni manifestate la scorsa estate dall’amministratore delegato Giovanni Gardini, che aveva parlato della volontà di migliorare i risultati dell’annata precedente. Un’intenzione accolta con scetticismo da parte della tifoseria, convinta che l’obiettivo reale fosse la promozione diretta. Alla prova dei fatti, però, nessuna delle due ipotesi si è realizzata: il Palermo è oggi a -24 dal Pisa e a -34 dal Sassuolo. Qualunque fosse il traguardo, è stato nettamente mancato.
In termini di punti, la gestione Dionisi ha finora prodotto un risultato decisamente inferiore rispetto a quella precedente. Ma forse anche il solo dato numerico rischia di essere riduttivo: con Corini, seppur tra molte difficoltà, il Palermo aveva toccato a tratti le zone alte della classifica; con Dionisi, invece, la squadra ha faticato costantemente a entrare in zona playoff, insidiata da avversarie partite con obiettivi ben più modesti come Juve Stabia e Catanzaro. È doveroso riconoscere che nemmeno Corini, nella scorsa stagione, aveva brillato al punto da meritare grandi elogi. Tuttavia, è innegabile che con una rosa meno competitiva sia riuscito a ottenere risultati migliori. Un ulteriore dato, ancor più allarmante, riguarda la possibilità concreta che, in caso di sconfitte contro Frosinone e Carrarese, il Palermo possa chiudere questa stagione con un bilancio peggiore rispetto al primo anno di Corini, all’epoca molti attribuirono a Silvio Baldini la responsabilità di una stagione complicata, ritenendo le sue dimissioni destabilizzanti per l'ambiente. Col senno di poi, però, viene da chiedersi se non avesse intuito in anticipo le difficoltà del progetto, scegliendo di farsi da parte prima che emergessero con maggiore evidenza.
Non si può neppure sostenere che Dionisi non abbia avuto a disposizione una rosa all’altezza: secondo i dati di Transfermarkt, il Palermo ha investito oltre 15 milioni di euro nel corso della stagione, compreso l’acquisto, a gennaio, del miglior attaccante del campionato. Materiale ben diverso rispetto a quello avuto da Corini, che nella scorsa stagione si è dovuto affidare a giocatori come Mancuso e Soleri, oggi al Mantova e allo Spezia, con quest’ultimo che fatica a trovare minuti. A questo punto, non resta che confidare in un exploit nei playoff, nella speranza di rivivere le emozioni vissute con Silvio Baldini solo pochi anni fa. Sembra passata un’eternità, ma il Palermo ha bisogno di ritrovare quello spirito, quella compattezza e, forse, un leader capace di caricarsi la città sulle spalle e trascinarla verso traguardi più ambiziosi.